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Mateo Kovacic, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha parlato di derby e della nuova guida tecnica in panchina: “Derby decisivo? Sì: lo è per ripartire, cambiare marcia e per l’autostima. Nel risultato no, vale tre punti come tutte le altre gare: perché se poi non ne vinci tre di seguito parliamo di nulla. Un gol domenica e poi basta per tre mesi? Non ci penso nemmeno. Dobbiamo vincere e basta, a prescindere da chi segna, per poi dare continuità ai nostri risultati. Sono convinto che meritiamo una classifica migliore. E la pensano così anche i miei compagni. Quando ho saputo di Mancini? Ero in nazionale, mi ha chiamato la società. Ormai quello è il passato, ma è chiaro che ci sentiamo responsabili, perché in campo ci andiamo noi. Non è stata solo colpa di Mazzarri, in pratica. Ora però dobbiamo tutti voltare pagina. Mancini? Si vede subito, anche da come parla, che ha allenato ad alto livello. Ha carisma, tutti i compagni sono entusiasti dopo i primi allenamenti. Mi potrebbe regalare la sua tesi “Il Trequartista”? Sarebbe un regalo bellissimo. E utile. Essere guidato da un ex numero 10 del suo livello può essere importante per me. Io e lui non abbiamo ancora parlato più di tanto, anche se mi ha spiegato i trucchi del mestiere. Tipo dove stare, come attaccare lo spazio o liberarmi da una marcatura. In passato mi piaceva giocare più indietro? Vero, però Mancini mi sta già spiegando che alla fine cambia poco, che sono io a dover cambiare posizione, anche del corpo, per non stare spalle alla porta. Ora, anche se dopo pochi allenamenti, ho capito che ho ancora tanto da imparare. Compreso il fatto che dobbiamo stare molto attenti anche alla fase difensiva".
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