L'Inter ottiene la quinta vittoria su cinque gare disputate in questo inizio di stagione e allunga ulteriormente sulle principali antagoniste per la lotta finale. Non succedeva dai tempi del Mago Herrera, ma quella era l'Inter dei record, con tutt'altro progetto e tutt'altre ambizioni. Anamnesi diversa rispetto a questa squadra che, come ha ricordato lo stesso Mancini, deve ancora dimostrare tutto, ma ha già messo in cascina una buona dose di fieno, con distacchi da non credere: +6 sul Milan, +7 sulla Roma, +9 sul Napoli e - udite, udite - +10 sulla Juventus Campione d'Italia, che nonostante qualche favore arbitrale di troppo non è riuscita ad avere la meglio sul Frosinone. Situazione di classifica che alla vigilia del campionato neanche il più ottimista dei tifosi nerazzurri sarebbe stato in grado di prevedere. Roberto Mancini ha diversi argomenti per sorridere, su tutti la tenuta fisica della sua squadra, la vera arma in più dei nerazzurri fino a questo momento. Novanta minuti di corsa, grinta e intelligenza tattica, con poche sbavature e con il pallino di gioco sempre in mano, eccezion fatta per il finale dov'è venuta fuori qualche situazione sfavorevole dettata dalla stanchezza accumulata dal centrocampo, che ha faticato a fare da filtro. Per il resto, campo e pallone tenuti sapientemente, da grande squadra, evitando particolari sofferenze a Samir Handanovic, che lo scorso anno dopo cinque giornate aveva già incassato cinque reti, di cui ben quattro dal poi retrocesso Cagliari.
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L’Inter mette la freccia (a sinistra): Mancini sorride, ma c’è chi può dare di più
L’Inter ottiene la quinta vittoria su cinque gare disputate in questo inizio di stagione e allunga ulteriormente sulle principali antagoniste per la lotta finale. Non succedeva dai tempi del Mago Herrera, ma quella era l’Inter dei...
Quarta vittoria su cinque gare per 1-0, la quinta di misura, segno che questa squadra non riesce ancora a chiudere le partite, ma ha abbastanza lucidità da riuscire ad amministrare il vantaggio anche quando la fatica si fa sentire. Merito dei nuovi acquisti, Melo (sempre più leader della mediana e dello spogliatoio), Murillo e Miranda su tutti, ma anche dello straordinario senso tattico e del pericolo di Gary Medel, sicuramente non bellissimo da vedere in alcune circostanze, ma tremendamente efficace. A fine campionato, come sempre accade, sarà la squadra ad aver subito meno reti a trionfare, e l'Inter ha il dovere di proseguire su questa strada se vuole seriamente tentare il colpaccio.
FRECCIA A SINISTRA - Nota di merito nella prestazione di ieri anche per Alex Telles. Gli interisti hanno finalmente tirato un sospiro di sollievo dopo le prime apparizioni del brasiliano e si sono scrollati di dosso la paura di dover fare i conti con l'ennesimo Alvaro Pereira della situazione. L'ex Galatasaray ha dimostrato dinamismo e qualità, alternativa di gioco non da poco, soprattutto contro difese ben organizzate come quella del Verona. Dai suoi piedi non solo è partito l'angolo che ha portato al gol di Felipe Melo, ma anche giocate di grande qualità che già provocano i primi paragoni con Roberto Carlos.
SI PUÒ DARE DI PIÙ - Stecca invece Adem Ljajic, parso spaesato e lontano dallo smalto dei giorni migliori. L'ex Roma in più circostanze è andato in apnea, senza riuscire a trovare sbocchi e soluzioni per scardinare la muraglia clivense. Serviranno tempo e lavoro, ma anche su questo aspetto Mancini è parso sereno, convinto che il serbo abbia le qualità giuste per poter suonare lo stesso spartito degli altri e distinguersi con i suoi acuti da gran trascinatore qual è.
FINALMENTE MAGIA JOHNNY - Da sottolineare la gioia dell'ambiente per il ritorno in campo di Jonathan Biabiany, che ha finalmente risolto i problemi fisici ed è pronto ad aiutare la squadra nei momenti di difficoltà, mettendo al servizio della causa la grande agilità che ha sempre fatto tremare gli avversari, da laterale avanzato ma anche da esterno nel 4-4-2. Il suo rientro rende ancor più variegato il reparto avanzato a disposizione di Roberto Mancini, che ha ora gli strumenti per poter scardinare qualsiasi tipo di difesa.
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