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L’Inter soffre in mediana, Melo e Medel non sono la cura. Serve qualità  e Mancini…

Il secondo posto in classifica al pari di Napoli, Fiorentina e Lazio allevia le fitte accusate nelle ultime quattro giornate di campionato, dove l’Inter ha patito più di qualche malanno stagionale. A dire il vero qualche sintomo lo si era già...

Alessandro De Felice

Il secondo posto in classifica al pari di Napoli, Fiorentina e Lazio allevia le fitte accusate nelle ultime quattro giornate di campionato, dove l’Inter ha patito più di qualche malanno stagionale. A dire il vero qualche sintomo lo si era già accusato nel corso delle cinque vittorie consecutive, ma era stato sottovalutato, preso alla leggera. Già dalla prima giornata di campionato contro l’Atalanta, la squadra nerazzurra ha mostrato seri problemi di assemblaggio, spesso risolti con la giocata del singolo o con lo strapotere fisico. 

ALLA RICERCA DELL'IDENTITA' - Sette o otto titolari nuovi da mandare contemporaneamente in campo non sono uno scherzo, Mancini si sta battendo contro difficoltà abbastanza prevedibili. Perché nel calcio gli automatismi significano tanto e raggiungerli non è sempre facile. Bisogna innanzi tutto capire qual è il sistema di gioco che più si addice alle caratteristiche tecniche dei diversi calciatori, e probabilmente in questo il tecnico jesino sta viaggiando col freno a mano tirato. I continui cambi di modulo non fanno che confondere e i nerazzurri sono ancora alla ricerca della loro identità. 

PROBLEMI IN MEDIANA - Uno dei mali che maggiormente affligge la squadra dell'allenatore jesino è l’esagerata distanza che c’è tra il reparto di centrocampo e quello d’attacco. La squadra appare spesso tagliata in due tronconi, come ad avere due corpi. Un problema che difficilmente potranno risolvere Melo e Medel, invidiabili corridori, ma privi delle geometrie necessarie. La sensazione è che in mediana manchi un tocco di qualità e che il giovane Gnoukouri possa aiutare (almeno in parte, vista l’età), soprattutto se inserito nel contesto adatto. Il Trofeo Berlusconi giocato al Meazza la scorsa settimana mostrò un tandem di centrocampo di tutto rispetto, formato proprio dall’ivoriano e da Geoffrey Kondogbia, che alleggerito dagli obblighi di incursore, sfoggiò una delle migliori prestazioni da quando veste il nerazzurro. Che la strada del futuro sia proprio questa? Ciò che appare certo è che due mediani di rottura sembrano troppi e che almeno a uno di questi sia richiesto di saper trattare il pallone in un certo modo.