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Anche dalle tribune si è visto subito. Un fallaccio. Cambiasso trova il piede di Giovinco e non la palla ed è proprio una cosa che oltre a fare male (all’attaccante juventino) fa male agli occhi della gente che a San Siro ha assistito ad una bella partita.
SCUSE - Il centrocampista, e si è visto anche quello, si è reso subito conto di aver fatto male all’attaccante juventino e quasi sconvolto si è avviato verso gli spogliatoi, scuotendo la testa. Ha immediatamente chiesto scusa, sul campo e negli spogliatoi. Poi davanti ai microfoni: “Spero abbia capito che non l'ho fatto apposta. Chi ha giocato a calcio sa che per far male si entra con la gamba più alta. E' stata un'entrata scomposta, spero riesca a recuperare per Monaco”.
'NON VOLEVA FARE MALE' - Su una cosa sono tutti d’accordo immediatamente. Il rosso è giusto. Come è giusto e ammirevole il gesto del giocatore argentino. Conte prima lo ha abbracciato sul campo, poi ha avuto parole di elogio in sala stampa: “Mi spiace che sia capitata questa situazione a Cambiasso, ho rispetto per lui come per Zanetti e Samuel e quelli della vecchia guardia. Ho grande rispetto di questi giocatori so che sono giocatori onesti e leali. Esteban ha fatto un bellissimo gesto venendo negli spogliatoi a chiedere scusa. Penso sia stata frustrazione, non c'era intenzione di fare male secondo me”.
5 GIORNI... - Non serve difendere Cuchu. Tutti quelli che lo hanno visto giocare anche solo una volta sanno che giocatore è: mai una parola fuori posto, sempre da esempio per i suoi compagni e non solo. E se qualcuno se l’è scordato quello contro la Juve è il primo rosso da quando è in Europa, il primo dopo 277 partite nerazzurre. Qualcosa vorrà dire. Forse. Ma certe volte la spettacolarizzazione conta più della verità: “Non bastano le scuse, è un fallo orrendo, orrendo. Cambiasso si deve prendere almeno 5 giornate", tuonano dalla tv.
Cinque giornate? E perché non un un processo per direttissima o la pena capitale? Magari una fucilazione in pubblica piazza. Nel dubbio, intanto, 'tre giornate a Samuel'.
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