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Carrizo 5: Di Julio Cesar si diceva: "reattivo come un felino". Ecco, Carrizo dà proprio l'impressione opposta. Qualche uscita è, per così dire, avventurosa.
Zanetti 5,5: Rispetto ad altri compagni che affondano, lui soffre ma cerca di restare a galla. Ma è tutt'altro che brillante.
Ranocchia 5: Le cose migliori le fa da centravanti, il che è tutto dire
Juan 5,5: Nel primo tempo l'azione la impostano, a turno, lui e Gargano. Non serve aggiungere altro.
Pereira 5,5: Ci risiamo: per correre corre ma la qualità della giocata è sempre quella che è. Per far vedere di avere grinta, randella a destra e a sinistra. Ma almeno ci prova.
Gargano 4: Osceno. In mezzo al campo fa più danni della grandine.
Stankovic 5: Gioca sottoritmo e la sua qualità non emerge. La faccia al momento del cambio (per infortunio) è quella del guerriero che vorrebbe ma proprio non ce la fa.
Schelotto 5: Confusionario, arruffone e tremendamente impreciso.
Guarin 6: Anche zoppicando, con una caviglia in disordine, è l'unico a creare qualcosa e ad avere l'idea di cosa fare.
Benassi 5: Completamente spaesato. Confinato largo a sinistra non sa dove andare e non sa cosa fare. Non è il suo ruolo e si vede.
Palacio 5: Non può essere tutte le domeniche il salvatore della patria. Da riferimento unico davanti diventa prevedibile. E infatti i marcatori del Bologna lo asfissiano.
Cassano 6,5: Si dà il caso che a calcio si giochi con i piedi e i suoi di piedi sono di 10 categorie superiori a quelli dei compagni di squadra. Pratica proprio un altro sport rispetto alla pochezza estrema che lo circonda.
Kovacic 6: Veramente vogliamo pretendere che il leader di una delle squadre più blasonate al mondo sia un 18enne catapultato sotto i riflettori un mese fa? Il ragazzo ha piede e si vede. In una barca che affonda è già qualcosa.
Cambiasso 6: Crea l'unica palla gol dell'Inter. Il minuto? Il 92'.
Stramaccioni 4: Benassi esterno di sinistra nel 4-2-3-1? Incomprensibile. La squadra gioca malissimo e sta perdendo, partita dopo partita, quella grinta che anche nei momenti cupi non era mai mancata. La sua colpa più grande? Aver definito la campagna acquisti di gennaio una campagna acquisti "da terzo posto". Aver avallato Rocchi, Schelotto and co rischia di essere per lui un errore fatale.
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