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Mancio manda messaggi, si intasa la casella postale di Erick Thohir. E’ giusto…

Alessandro De Felice

Proseguono inesorabili gli esperimenti in casa nerazzurra: mancano meno di dieci giorni all’inizio del campionato, ma Roberto Mancini continua a nascondere il vero volto della propria creatura. Secondo derby amichevole giocato, secondo derby...

Proseguono inesorabili gli esperimenti in casa nerazzurra: mancano meno di dieci giorni all’inizio del campionato, ma Roberto Mancini continua a nascondere il vero volto della propria creatura. Secondo derby amichevole giocato, secondo derby amichevole perso. Il bilancio è totalmente negativo, ma fa specie che a creare fastidio, ancor più del risultato, sia la continua ricerca di un’identità. 

Non c’è concetto, non c’è gioco e le idee viaggiano scollegate da qualsiasi sinapsi. Il mercato non ha ancora detto l’ultima parola e qualche rinforzo è necessario, ma Mancini ci sta mettendo del suo, non mettendo gli elementi che ha a disposizione nelle condizioni di esprimersi al meglio. Contro i rossoneri il fantasioso schieramento tattico iniziale prevedeva un 4-4-2 con l’utilizzo di Hernanes e Kovacic come ali delle corsie laterali, scelta che per circa venti minuti è costata cara ai nerazzurri, masochisticamente esposti alle folate degli uomini di Sinisa Mihajlovic. Indicazioni quelle offerte dalla gara di ieri sera, che non possono far altro che creare dibattito, soprattutto perché è bastato molto poco per mettere apposto la situazione. A seguito del doppio svantaggio ad opera di Bertolacci e Bacca,Mancini ha richiamato in panchina Hernanes (nuovamente vittima di un affaticamento muscolare), mandando in campo Marcelo Brozovic e sistemato le pedine nell’ordine che la logica ritiene più opportuno: Kovacic e Kondogbia interni di centrocampo, Medel davanti alla difesa e Brozovic in appoggio di Jovetic ed Icardi. E’ bastato questo per restituire certezze alla squadra, che in venti minuti ha segnato un gol, sfiorandone altri due. Con un pizzico di fortuna in più il risultato si sarebbe potuto clamorosamente ribaltare. 

Il secondo derby perso in pochi giorni induce a spedire la squadra verso banali ed ingiusti processi, figli di analisi poco attente. Mancini continua a mandare messaggi alla società, che ormai avrà la casella della posta intasata dopo le varie scelte dubbie viste durante la gestione del tecnico jesino: da Icardi ala a Kovacic alla David Silva prima e alla Pirlo poi. Ovviamente passando da Hernanes esterno di centrocampo. Inutile approfondire i motivi di tali scelte, talmente evidenti da non dover essere neanche trattati. Piuttosto bisognerebbe interrogarsi sull’effetto che producono: è giusto continuare su questa strada o ad un certo punto bisognerebbe iniziare a massimizzare le risorse a propria disposizione? Ma in effetti sarà il derby perso che inacidisce più del necessario gli animi, perché si tratta di gare amichevoli e Mancini ha tutto il diritto di provare e riprovare, a patto che le idee siano chiare per l’inizio delle competizioni che valgono i tre punti.