“Mi guardo bene dall'allestire una nuova trattativa con loro. Perché se non si può parlare di mancanza di affidabilità, sicuramente si può parlare di mancanza di serietà”. Cito testualmente questa frase del dirigente bianconero Marotta enunciata durante la conferenza stampa tenutasi questa sera a Torino per fare alcune doverose (secondo il mio modestissimo parere) considerazioni.Mi chiedo e mi domando se Marotta è a conoscenza della società per cui lavora, visto che si permette di parlare di serietà con tanta naturalezza.Inoltre, è a conoscenza il sig. Marotta di tutto ciò che ha contraddistinto la Juventus nei decenni della sua storia o no? Perchè forse potrebbe aver bisogno di una bella rispolverata data la memoria non proprio da elefante.Andando a ritroso nel tempo, volendo menzionare casi in cui Marotta era parte attiva del club bianconero, potremmo iniziare dall'ultimo avvenuto questa estate quando la trattativa per portare Isla a Milano sembrava ormai conclusa. Sul più bello, con il giocatore pronto ad effettuare le visite mediche, la Juventus decise di fare dietrofront e di non cedere più l'esterno all'Inter. Fu lo stesso procuratore del cileno, Claudio Vagheggi a confermare il tutto ai nostri microfoni dicendo: “le due parti erano d'accordo su tutto, l'accordo economico era stato raggiunto. Cosa può essere successo? Non saprei, forse a questo punto la Juventus vorrà pensarci meglio. Ieri sera la Juventus ha voluto prendersi 12 ore per riflettere, probabilmente adesso sono diventate di più". Quel giorno l'Inter però, non pensò minimamente ad indire una conferenza stampa per lamentarsi dell'accaduto, ma in maniera molto più signorile decise di lasciare perdere.E che dire dell'affare Berbatov? Il bulgaro in volo verso Firenze, ma una telefonata della Juventus lo blocca e il giocatore decide di rinunciare ai viola per discutere l'offerta bianconera. L'accordo tra le due parti non si farà, ma la Fiorentina esprime il suo sdegno nei confronti di Marotta e degli altri dirigenti con un comunicato stampa in cui afferma: “a Firenze il giocatore non è mai arrivato. A causa di operazioni spericolate e arroganti di altre società, che niente hanno a che fare con i valori della correttezza, del fair play e dell'etica sportiva e che si collocano oltre i confini della lealtà”. Ma si sa che parlare di lealtà in certe occasioni e con certi soggetti appare un eufemismo.Volete altri precedenti? Ricordiamo anche quello di Vidal allora, ad un passo dal Bayern Monaco e convinto in extremis a firmare per la Juventus. “Ora Vidal gioca in un club che è come lui, basta guardare la storia giudiziaria della Juventus o, al massimo, i suoi ultimi risultati sportivi”, questa frase appartiene a Rummenigge non ad un tifoso qualunque. Noi ci fidiamo ciecamente delle sue parole vista la moralità del soggetto.Ma se questo non vi bastasse potremmo menzionare il processo per doping juventino caduto in prescrizione, la discesa in Serie B per illecito sportivo, la squalifica dell'allenatore Antonio Conte per la vicenda del calcioscommesse, la fantasiosa conta degli scudetti pari a 31 secondo alcuni e a 29 secondo il resto del mondo. Potremmo elencare casi su casi, eventi su eventi, occasioni su occasioni, ma ci limitiamo a fare una citazione biblica e a dire a Marotta che “molte volte è più facile vedere la pagliuzza nell'occhio altrui e non la trave nel proprio” ergo: prima di parlare di serietà ognuno dovrebbe riflettere sulla propria storia personale e su quella del club per cui lavora. Ne guadagnerebbero tutti.
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MAROTTA CHI?
“Mi guardo bene dall’allestire una nuova trattativa con loro. Perché se non si può parlare di mancanza di affidabilità, sicuramente si può parlare di mancanza di serietà”. Cito testualmente questa frase del dirigente bianconero...
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