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Marco Materazzi sta vivendo una nuova esperienza calcistica in India. L'ex difensore nerazzurro ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport, raccontando il suo rapporto burrascoso con Benitez e l'amore viscerale per José Mourinho. Queste le sue parole:
"Mourinho mi ha fatto i complimenti per la prima vittoria, ma non ho bisogno di parlargli: i suoi insegnamenti me li porto dentro. Per il mio staff tecnico avevo un budget limitato e per questo ho deciso di tenere quello indiano, il mio vice cammina col libro di Mourinho e insegna gli allenamenti che ci faceva fare all’Inter. Non capisco come faccia a saperli.Ringrazierò per sempre Massimo Moratti, mi ha fatto vincere tutto. Detto questo, sotto la sua gestione non sono stato trattato benissimo. Era il capo e non ha fatto nulla quando il direttore dell’area tecnica Ausilio mi propose di fare l’allenatore in seconda degli Allievi regionali. Qualcuno non mi voleva più all’Inter."
Materazzi ritorna anche sulla questione Mazzarri/Moratti: "La frase di Mazzarri non l’avrei mai pronunciata, lo avrei chiamato per chiarire in privato. Non era il momento per un’uscita simile, se sono vere le cose che ho letto, da Mazzarri - visto che è stato portato a Milano proprio da Moratti - mi aspettavo più rispetto."
E poi i duri attacchi all'allenatore del Napoli: "Ringrazio anche Benitez perché mi ha insegnato come non bisogna comportarsi con i giocatori. Chi va in tribuna è più importante di chi scende in campo, non può prendere per i fondelli le persone. Impossibile dimenticare quei sei mesi di Benitez: vinciamo la Supercoppa contro la Roma in una gara in cui potevamo stare sotto 4 gol all’intervallo e lui per dimostrare che non era il trionfo della squadra di Madrid cambia tutto e prendiamo una mazzata dall’Atletico Madrid. Soffre quelli che hanno personalità, chiedete a Stankovic, il migliore in campo in finale di Intercontinentale. Sapete chi voleva far giocare al suo posto? Ve lo dico io: Mariga. Fermo da tre mesi. Forse a Napoli Hamsik potrà capire quello che ho passato io e poi perché trattare Cannavaro così per fare posto a Britos? Cannavaro vale Britos, con la differenza che il primo al posto della pelle ha la maglia del Napoli. Come io con l’Inter".
Infine una frase che potrebbe stupire gli interisti: "Il mio difensore preferito adesso è Bonucci: forse ha più attributi di me. Nessuno gli ha regalato nulla ed è arrivato dove nessuno immaginava".
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