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Mazzarri: “Certo che resto! Obiettivi centrati. Sogno Luiz Gustavo, il ruolo fondamentale…»

Il giorno della resa dei conti. Quello dei bilanci. Si può chiamare in tanti modi, ma di fatto è l’ultima conferenza stampa della stagione di Walter Mazzarri. Il tecnico nerazzurro ha convocato i giornalisti al Meazza per un bilancio del...

Eva A. Provenzano

Il giorno della resa dei conti. Quello dei bilanci. Si può chiamare in tanti modi, ma di fatto è l'ultima conferenza stampa della stagione di Walter Mazzarri. Il tecnico nerazzurro ha convocato i giornalisti al Meazza per un bilancio del suo primo anno all'Inter. FCINTER1908.IT è presente allo stadio di San Siro con i suoi inviati e vi riporta le sue parole in diretta. Eccole:

ore 12:26 - A breve il mister arriverà in una sala stampa affollata;

13:34 - Il mister è appena arrivato;

 - L'Inter è tornata in Europa, obiettivo raggiunto...

Come vi avevo detto durante l'anno quando mi facevate domande a cui non potevo rispondere ho detto che sono abituato a parlare con i fatti e l'obiettivo è stato raggiunto. Ho cercato di portare la squadra più in alto possibile cercando di non accontentarci. Non era un obiettivo scontato ad inizio anno. E' stato un anno positivo. Abbiamo fatto tante cose buone, devo ringraziare il mio staff e chi mi è stato vicino.

 - Allenatore dell'Inter anche l'anno prossimo?

Questo è sicurissimo. Ho un contratto. Dopo la partita con la Lazio, Thohir era felice dell'obiettivo. Moratti lo avete visto alla festa di Zanetti. Sono felice di aver lavorato bene per questa stagione.

 - Cosa dice a chi critica l'annata?

Per assurdo quando poi ritorni in Europa, e per tutti non era obiettivo scontato, non so come fanno a valutare questo anno in negativo. Traete voi le votre conclusioni. 

 - L'errore maggiore che ha commesso lei? 

In qualche partita con il senno del poi potevamo fare altre cose. Abbiamo fatto troppi pareggi, alcune mancate vittorie le abbiamo gettate al vento, lo dicono anche i numeri. Anche quando abbiamo creato di più, non siamo stati cinici e cattivi e questa è una mia responsabilità. Io non mi accontento mai, lavoriamo e stiamo lavorando per cercare già dal prossimo anno di migliorare da questo punto di vista. Facendo una considerazione generale fra negativo e positivo, sono più le cose positive.

 - La critica che le ha dato più fastidio? 

Sono uno che, al di là che non vi sono simpatico, sono autocritico e quando la critica è obiettiva io gli spunti li prendo. La decisione finale è sempre mia, ma ascolto tutti. Sono nato per il confronto, voglio che mi si dicano le cose poi decido se vanno bene o meno. Quando non è oggettiva la critica non la sento nemmeno e vado avanti per la mia strada e ne prendo atto nel modo giusto, a volte le critiche ingiuste mi caricano

 - Programmi condivisi per la prossima stagione?

C'è grande stima con tutti gli organi della società, me lo hanno già dimostrato e Ausilio ne ha parlato. Io ho un contratto con l'Inter. Mi è capitato di essere in scadenza con il Napoli e posso fare bene anche con un anno di contratto. Poi si parlerà di prolungamento, si parlerà di tutte le dinamiche e si andrà avanti dopo tanti incontri e quando saremo convinti tutti di andare avanti insieme.

- Tanta differenza con le prime, come ci si può avvicinare?

La mia storia, se la analizzate, dice che cerchiamo sempre di fare bene sul campo, nella produzione tecnica, se non si può competere ad armi pari bisogna migliorare sul campo. E i media devono informare bene i tifosi su questo per farci lavorare tranquillamente. Le linee programmatiche per la prossima stagione deve ancora essere definita, ne parleremo. Quando ripartiremo a Pinzolo farò una conferenza stampa e vi dirò quello che si farà l'anno prossimo. 

 - L'addio degli argentini, come si fa a sopperire allo svuotamento dello spogliatoio?

Sono orgoglioso di aver accompagnato questi campioni in un anno particolare nel migliore dei modi. Loro tenevano al fatto di riportare l'Inter in Europa. Insieme ci siamo riusciti, loro sanno cosa penso, ci siamo salutati in un modo migliore. Mancheranno questi riferimenti, ma io un anno insieme alla squadra l'ho vissuto e posso trasferire una certa mentalità a chi arriverà tra i nuovi. Sono state gettate le basi per il prossimo anno, con una mentalità positiva e speriamo di vedere i risultati sul campo. I giovani sono cresciuti e avranno un bagaglio diverso rispetto a quest'anno, posso pensare positivo. 

 - I fischi del pubblico? 

L'allenatore dell'Inter era concentrato sul ritorno in Europa e credo che sia stato apprezzato, dopo che è andata bene la partita con la Lazio, come ho gestito l'addio al campo di un campione come Zanetti. La scelta finale mi ha ripagato e penso sia stata la scelta migliore. E' entrato nel momento giusto, è riuscito a darci una mano in campo. Alla fine è andata bene perché abbiamo vinto e Javier ha giocato fino al novantesimo senza tornare in panchina come doveva fare se avesse giocato dal primo minuto e lui sapeva tutto, aveva concordato con me tutto. Secondo me era circoscritto a questo episodio. Con il senno di poi, per come sono andate le cose credo di essere stato apprezzato. 

 - Cosa ha imparato in questo percorso all'Inter?

Ogni anno ho cercato di imparare qualcosa. In un anno in cui c'è stata una situazione storica, che non succede normalmente, un cambio in società, una variabile che non avevo mai affrontato, mi ha dato anche una certa soddisfazione. E' stato un anno particolare e ho aspettato la fine per parlare. Sono stato messo alla prova, mi sono stancato più degli altri anni, ma abbiamo portato la barca in porto e i massimi esponenti della società me lo hanno riconosciuto. 

 - Squadre come Torino e Parma hanno meno qualità, ma hanno fatto gli stessi punti dell'Inter?

Un anno fa c'era l'Udinese. In un club senza pressioni, dove non c'è un blasone da difendere e non vieni affrontato in un certo modo, è diverso. Quest'anno è stato un anno particolare, le due davanti si sono staccate e alla fine conta il risultato, il quinto posto. Poi siamo in un momento di ristrutturazione e in questo la matematica non può essere fatta se non si tiene conto di certi parametri. 

 - L'Europa League può essere un ostacolo?

Parlando con il presidente, dipende da che rosa abbiamo a disposizione, da cosa succede con il mercato. A Napoli abbiamo cercato di far crescere i giovani in EL, una scelta ben precisa per non perdere punti in classifica in campionato, abbiamo fatto fare esperienza a tutti e se la sono trovata l'anno dopo, gente come Insigne per esempio. In base all'organico di inizio anno, attraverso l'esperienza che ho avuto vi dirò cosa potremo fare. 

 - Thohir dice che l'anno prossimo sarà un anno migliore dal punto di vista del gioco, questo a cosa ti fa pensare?

Con Thohir parliamo sempre di moduli, lui è un appassionato, mi fa molta simpatia. Questa quadra ha una mentalità propositiva, andate a vedere le statistiche sul possesso palla, sui calci d'angolo, abbiamo sempre cercato di essere aggressivi, in alcune partite abbiamo giocato anche bene. Un altro difetto è che siamo stati altelenanti, belle prestazioni e poi ci siamo persi. Su questo ho riflettutto, ho cercato di intervenire e ci penseremo anche l'anno prossimo. Ho delle statistiche qui, vanno valutate tante cose. Vedo molto di positivo, su questo anno, costruiremo il prossimo. 

 - Il problema principale è stato conservare la squadra ad un certo livello agonistico e fisico?

Con Pondrelli ci siamo sempre contraddistinti perché le squadre non calino. E' stata più una questione di mentalità, c'erano delle volte in cui non partivamo benissimo. Ci sono state tante cose da gestire e questo ha fatto si che il rendimento non sia stato al massimo. Ho sempre cercato di portare i giocatori a 110 ma è difficile tenerlo a 110 per tutte le partite e così anche la squadra. C'entra anche la maturazione dei singoli giocatori che devono maturare.

 - Ruoli che l'Inter cerca, qualche traccia può darcela?

Già sui giocatori confermati ho una certa idea. La prima settimana lavoreremo sulla difesa a 4, sulle logiche di equilibrio della squadra. Difesa a quattro e un metodista e quello è il ruolo più importante ed è da individuare. Ho in mente meccanismi importanti, è irragiungibile ma Luis Gustavo sarebbe un giocatore ideale, sa fare certe cose, guadagni un uomo a centrocampo, puoi mettere in campo certe idee. Poi bisogna vedere cosa può fare il mercato. Dobbiamo fare in modo che io possa cambiare durante le partite il modulo.

 - C'è un progetto da parte della società di arrivare subito in Champions?

Thohir ha detto che bisogna crescere, ne ha parlato lui, ha detto che questa era un anno particolare, questo è stato un anno di transizione, è un discorso societario. Le linee programmatiche le detta la società e ci sono parametri riscontrabili. Cercherò di portare la macchina avanti andando oltre le aspettative perché ora conosco l'ambiente e mi sento a mio agio, ma delle basi oggettive di partenza ci devono essere e non poniamoci limiti. La prossima partita è da vincere, questo è quello che dico ai miei. E la somma di tutte le partite vanno a fare la classifica.

- Ranocchia, Icardi e Kovacic, si riparte da loro?

Si, si riparte da loro. 

 - Qualcuno in rosa che possa fare il metodista?

Sono valutazioni che andranno fatte. Avremo due competizioni, useremo il turn over e tutti dovranno conquistarsi il posto. Poi vedremo come va il mercato. E' inutile parlare ora di giocatori che non so se ci saranno. L'anno prossimo tutti saranno titolari. Se sarà una stagione normale? Le linee programmatiche le decide la società e io sono in linea con quello che decide la società. Tanti ragazzi in scadenza, o tutti, non sono stati confermati, poi vedremo se possiamo fare quello che abbiamo in mente.

 - Si riparte dal 3-5-2? 

So che i ragazzi sanno certi moduli adesso cercherò di mettere in atto la difesa a quattro e se andrà bene non scarto l'idea di poterlo fare da inizio partita oppure in corso. I miei giocatori non devono improvvisare, devo avergliela spiegata. Le cose che non ho potuto fare quest'anno le farò l'anno prossimo.

 - In Coppa Italia si poteva fare qualcosa di più?

Se ho fatto certe scelte è perché andavano fatte in quel modo. Sapeva che il risultato era a rischio, ma se lei si ricorda quando è arrivata quella partita, era l'ultimo test per capire cosa dovevamo fare sul mercato. La raccolta dati qualcuna l'ha strumentalizzata, ma avevo bisogno di vedere sul campo certi giocatori. In quel momento andavano fatte delle scelte, ci sono andate male. 

 - Obi Mikel che caratteristiche ha?

Sapevo che non dovevo fare nomi. Luiz Gustavo è inarrivabile. Ora lasciamo stare i nomi, è un giocatore di alto livello anche lui, ma non dirò altro sul mercato. E' giusto che siano altri a parlare. 

 - Come sostituisce un giocatore come Milito?

Mauro è stato infortunato tanto tempo, è stato uno dei più grandi rammarici. Milito è stato un equivoco, se lo avessi avuto a disposizione in un certo modo avremmo fatto di più con lui. Nel frattempo, il bicchiere mezzo pieno, è spuntato Icardi che ha fatto bene e questo ci è servito, abbiamo un giocatore giovane di grandi prospettive per il futuro. 

- L'Inter l'ha delusa rispetto a quanto si aspettava?

Con la Roma siamo l'unica squadra ad aver migliorato la classifica rispetto ad un anno fa. Si guardino i numeri e si guardi il mercato delle altre. Non eravamo più in Europa, non volete state ad ascoltare del cambio di proprietà e delle scadenze, allora guardate i numeri, quelli dicono che è un'annata positiva. Questa è la verità.

- C'è il Mondiale e la rosa non potrà subito essere completa, come si regolerà?

Io cercherò di ottimizzare tutto in base a come andranno le cose. Bisognerà capire chi parte e chi resta, c'è la variabile del mercato e in questo momento non basta che ti piaccia un giocatore, non è mica facile andarlo a prendere.

 - Il sacrificio di qualche big sarebbe possibile per finanziare il mercato? 

Questo rientra nel discorso dei parametri societari e su questo posso dire poco. I parametri della società non si possono disconoscere. 

 - I giovani che torneranno?

Stiamo valutando in base ai parametri dell'EL. Valutiamo in questi giorni chi resta e chi parte. 

 - Ci sono sue richieste alla società. Si può fare un confronto con il secondo anno a Napoli?

Sono due realtà diverse. A Napoli sono arrivato in un anno particolare, anche qui lo è stato, ho cercato di costruire da subito e siamo riusciti, è il miglior risultato degli ultimi tre anni. Conta che la società sia chiara con me e con la gente, con voi. Se c'è chiarezza si capisce meglio il lavoro di tutti. Finora ho trovato stima reciproca e chiarezza e spero bene per il futuro.

 - Cambiamenti alla Pinetina e sulla struttura con cui lavorerà la squadra, c'è la sua ombra?

Su quello che penso e vedo, credo sia giusto io dico quello che penso, ma sceglie la società. I miei collaboratori diretti li riconfermeremo. Sugli altri uomini, quelli che sceglie la società, io dico quello che penso, ma sono le persone che lavorano in società a decidere. Anche se ho un'idea diversa la società può tenerli, posso dire la mia per lavorare bene, mi è successo che non pensavo bene di qualcuno ed è rimasto comunque. 

- LE DOMANDE FCINTER1908 - Nell'Inter ci sono calciatori che non si adattano al suo modulo benissimo, conviene lavorarci?

Io ho lavorato su un gruppo che mi sono trovato. Le idee chiare ce l'ho, anche se io ho un'idea di calcio, a seconda dei calciatori che ho posso adattarmi, se vedo che i giocatori sono validi posso anche cambiare delle cose, come ora farò con la difesa a quattro e come farò con i giocatori davanti. Aspetto di rinnovare proprio perché insieme valuteremo tutte le cose. Io non sono alla ricerca di un contratto, si cercherà di capire se coincidono le nostre idee e poi si va avanti insieme. 

 - Kovacic, perché non può giocare in mezzo?

Se un giocatore con le sue qualità sta davanti alla difesa salta un uomo e deve dare palla. I giocatori di quella qualità devono stare più avanti. Se Hamsik giocava da mediano non avrebbe segnato dodici gol. Kovacic da quando è arrivato ha inciso nei risultati in maniera esponenziale nel finale, prima no. Con la Lazio è stato decisivo. Se fa il dribbling basso e la gioca serve qualcuno che pensa poi al gol. Poi c'è la fase difensiva e in quella deve migliorare.

 - Cosa farà in vacanza, per alleggerire un po'?

Sono molto rilassato anche se sono concentrato, devo esserlo quando parlo di numeri (Sorride.ndr). Non lo so ancora cosa farò, cercherò di fumare meno di fare le cose che non posso fare durante l'anno. Migliorare l'inglese? Giravo il mondo, lo sapevo benino quando facevo l'osservatore. Poi l'ho peggiorato. Ogni tanto cerco di riacquistarlo, so solo le cose elementari però, per il resto non ho tanto tempo, mi dedico sempre alla squadra

 - Le verranno chieste le sue preferenze. La sua Inter può fare a meno di Guarin?

Dipende dall'idea tattica, lui ha giocato quando pensavo fosse giusto giocasse. Per far giocare Kovacic e Hernanes è rimasto fuori. Già al ritiro la squadra sarà fatta per metà, sapremo più o meno come è fatta la squadra. Non si può dire ora a priori. 

 - Lei ha parlato di entusiasmo, ma ha anche detto che deve essere giudicato per i numeri. Per quanto riguarda il mondo esterno è importante però anche l'emozione, quello che lei dice. Sabato fa un anno da interista, si sente un po' di più interista?

Ho detto spero di vincere perché ho meno problemi durante la settimana, sono cose che si intersecano con la vita privata. Quando noi perdiamo una partita brutta io sto peggio dei tifosi e quando vinciamo me la godo, mi dispiace per la gente che sta male per una sconfitta. Farò dei gesti diversi magari l'anno prossimo quando sarò in panchina, non so. L'esperienza ti cambia. I primi anni fai una cosa, poi sei più padrone di questo ambiente. 

 - Gli arbitri, adesso ne possiamo riparlare, influiscono sui numeri?

Sarebbe un alibi. I numeri, siamo la maglia nera dei rigori assegnati. Supremazia territoriale nella metà campo degli alti, abbiamo collezionato tanti corner, abbiamo giocato per segnare. Quel rigore che ci hanno dato lo abbiamo pure sbagliati. Questi sono i numeri. e quelli dobbiamo guardare. Non mi serve parlare di altro. 

 - Aveva detto che sarebbe stato difficile fare bene con tanti giovani. I sessanta punti e il minutaggio giovani messi in relazione, si ritiene soddisfatto?

Molto. Lavorerò sui dati, sui gol subiti, fatti. Questi dati mi serviranno per capire dove dobbiamo migliorare. Siamo noi insieme alla Roma e al Napoli quelle che abbiamo impiegati più giovani. Juan Jesus ha fatto benissimo prima dell'infortunio, abbiamo usato poi Kovacic anche nel finale. Ranocchia non è più un giovane, ma l'ho visto più determinato nelle ultime settimane, quello che hanno fatto quest'anno servirà anche l'anno prossimo. 

 - Difficile psicologicamente per il cambio di società, cosa sottovalutata?

In qualunque azienda se arriva un altro direttore inconsciamente pensi al tuo lavoro. Un proprietario nuovo può portare dei cambiamenti. E i giocatori possono pensare alle stesse cose. E se non pensi a tutto, nel calcio moderno perdi punti. Lo dico ma non voglio alibi, la matematica non è un'opinione e questosi deve riconoscere.