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Mazzarri: “Ranocchia gioca, Juan va a mille. Jonathan? Sia continuo. Giacomelli…”

Sfatare il tabù ‘tre vittorie di fila’ contro una squadra che l’Inter non batte dal 2010. Servirà doppio sforzo domani a San Siro con l’Atalanta, ma i nerazzurri devono provare a fare centro e prendersi i tre punti che...

Eva A. Provenzano

Sfatare il tabù 'tre vittorie di fila' contro una squadra che l'Inter non batte dal 2010. Servirà doppio sforzo domani a San Siro con l'Atalanta, ma i nerazzurri devono provare a fare centro e prendersi i tre punti che servono per la corsa al quarto posto, almeno quello. Alla vigilia della gara con la formazione di Colantuono, Walter Mazzarri parla dalla sala stampa dello stadio Meazza. Fcinter1908.it presente con i suoi inviati vi riporta le sue parole in diretta. Eccole:

 - Tre partite in otto giorni dicono di più sugli obiettivi dell'Inter, sull'eventuale rientro in una corsa Champions?

Quando ci sembrava di avere il calendario era in discesa siamo incappati in un periodo difficile. Tutte le gare vanno rispettate e noi dobbiamo lavorare su noi stessi perché se siamo al meglio noi riusciamo a a fare bene anche con chi sta meglio. A tutto il resto non bisogna pensarci bisogna giocare ogni partita al massimo, poi si tirano le somme. 

 - E' il centrocampo che deve fare un eventuale salto di qualità dal punto di vista realizzativo? 

Molte volte, anche a Verona, in certe zone del campo arriviamo con facilità e ci è m,ancata l'ultima scelta giusta, capire se era il momento di tirare o fare l'assist, tante volte facciamo bene fino a lì e poi sbagliamo l'ultima scelta. Lo abbiamo fatto anche a Verona. Potevamo fare di più, chiudere prima la partita e su questo abbiamo lavorato in settimana: per migliorare questa situazione. 

 - Qual è il segreto della ritrovata solidità difensiva?

Credo vada chiesto ai giocatori. Credo che l'organizzazione della squadra aiuti questo aspetto. La fase difensiva la fanno tutti. quando tutti corrono per recuperare la palla i difensori ne traggono beneficio. Siccome tutti sanno cosa fare tutti i giocatori sanno come proteggere l'Inter. 

 - L'Atalanta è una bestia nera, vincere sarebbe un salto di qualità?

'E' una 'bestia nera' di tante squadre, spesso lo è stata contro di me quando non ero all'Inter. E' una squadra che gioca bene, che ha giocatori di valore, sono spensierati perché sono salvi, si esprimono meglio fuori casa ed è quindi una gara da prendere con le molle pensando soprattutto che noi dobbiamo dare il massimo. 

 - Moratti ha parlato di Champions, qualche rimpianto?

Abbiamo lasciato tanti punti per strada e i motivi sono stati molteplici, spesso li abbiamo persi anche per sfortuna. Tanti episodi ci hanno penalizzato ma non abbiamo fatto tante brutte prestazioni. In un'annata così anomala, il cammino di questa squadra, se camminiamo così sarà ottimo. 

- Basterà quest'estate per ridurre il gap con la Juve?

Manca un quarto di campionato e già si parla di futuro. Nel calcio tre risultati ottimi fanno scenari diversi, se perdi tre partite ti casca il mondo addosso. Per come finiremo quest'anno sarà importante per capire come andrà l'anno prossimo per avvicinarci ai livelli delle prime della classifica. 

- Basterà il tempo per colmare questo gap? 

Da anni do un'identità alla squadra, a volte è un processo lungo, a volte meno. Cambiasso ha detto che poi in campo ci vanno i giocatori e ha detto bene, i valori non si possono scordare così come la qualità. Possono esserci i movimenti tattici, ma gli interpreti migliori sono i giocatori. Migliori sono i giocatori più facile è esprimersi e raggiungere certi posti in classiica. 

 - A San Siro torna Giacomelli. C'erano state molte polemiche sul suo arbitraggio. Pensa che si sentirà pressato dato che l'Inter non ha ancora avuto un rigore? 

Mi auguro che non sia così, che devo dire. Lo spero. Gli arbitri devono concentrarsi e stare attenti al regolamento senza guardare se si gioca in casa o fuori e senza guardare il colore delle maglie. Penso che ci provano a farlo, ma ci rimane il dubbio e mi auguro che sia come si è detto prima. 

 - Ranocchia ha la sua fiduca in chiave futura? 

Il mio dovere è guardare in campo. Chi entra in campo la domenica e mi risponde bene come ha fatto Andrea che ha fatto bene nella prima partita, ha fatto la seconda e potrebbe probabilmente partire da titolare per la terza. Chi gioca bene può essere riconfermato. Tutti devono pensare a fare bene altrimenti possono perdere il posto alla gara dopo. E' un modo per creare mentalità e serve per fare che l'Inter si trovi a competere a livelli alti. 

 - Far rifiatare Palacio con Alvarez visto che c'è poco spazio a centrocampo? 

Non mi sembra abbia bisogno di rifiatare, avere più scelte, più giocatori è importante. Avere più possibilità di fare un cambio sapere che c'è uno alla pari in panchina è solo migliorativo per la squadra e anche per la continuità di risultato. Quando allenavo le piccolissime squadre guardavo in panchina e non avevo i campi, avere un cambio è una cosa positiva. 

 - In settimana qualcuno le ha mostrato di potersi prendere il posto da titolare?

Non mi deve convincere nessuno. Io ho le mie idee. Ho sempre fatto le scelte sulla mia pelle in base alle logiche. Faccio una serie di considerazioni. Io devo mandare in campo chi fa meglio e devo far capire che al primo posto c'è il risultato della squadra, le prestazioni singole non mi interessano. Questo deve essere il messaggio chiaro e io devo essere coerente nel portarlo avanti. 

LA DOMANDA DI FCINTER1908 - Jonathan, credeva potesse diventare così importante per la sua Inter vedendolo da allenatore avversario?

Io non mi sono posto questo problema. Tra l'altro, c'è stato un momento, credo si possa dire perché è già uscito, che a Napoli pensavamo a lui perché aveva certe caratteristiche, si giocava in Coppa e ci serviva il doppio ruolo. Si era pensato a lui quando ero a Napoli. Ha caratteristiche importanti che ho riscontrato allenandolo. Gli mancava qualcosa e dovevo capirlo allenandolo, ma credo che anche per come giochiamo, per il lavoro che facciamo sugli esterni, lui si è sentito tutelato e sta facendo un ottimo campionato, speriamo che continui a rendere così. Deve continuare a rendere così. Questo gli mancava probabilmente e gli è mancato anche in certe parti della stagione. Deve essere stimolato continuamente. Deve mantenere alto il suo livello di partita in partita. Se vogliamo tornare ad essere competitivi dobbiamo avere continuità e vale per lui e per altri membri della rosa. 

 - La sera di Inter-Catania pensava che l'Inter sbocciasse così? 

Il risultato e non sbloccare le gare condiziona un po' tutto. Sapendo come sono le partite in Italia il nocciolo era fare tanto, più o meno le cose erano le stesse, ma non entrava la palla in porta. Non ero negativo e pessimista come dicevano i risultati. Io pensavo alle partite successive. Ho pensato solo a lavorare e speravo che gli episodi sbloccassero la situazione. 

 - L'Inter gioca molto in orizzontale, da una fascia all'altra. Condivide? Come mai non si è trovata una soluzione? 

Non sono d'accordo, ma rispetto il suo punto di vista. Noi abbiamo un tipo di manovra previsto quando gli altri si chiudono, che sfrutta anche l'ampiezza del campo. A volte non si fa la scelta giusta. Se lei dice che si gira anche la palla per trovare gli spazi, lo anno anche gli altri, con la qualità e i passaggi bisogna anche cercare il compagno dall'altra parte per trovare spazio. E' previsto sia di andare in verticale, sia una manovra avvolgente se la facciamo bene. Se si guarda quando eravamo ai primi posti e si segnava tanto si arrivava sempre sulla linea di fondo e Palacio segnava quasi a porta spalancata. 

- Colpo di sfortuna l'uscita dalle Coppe di Fiorentina e Napoli, potevano perdere punti restando in porta?

Noi dobbiamo concentrarci su di noi. Poteva essere un qualcosa in più per noi se si guarda quelle davanti. Ma la classifica non la guardiamo concentriamoci su quanto dobbiamo fare, facendo così si è fatto bene e cerchiamo di raccogliere quanto più possibile. 

- Guardando i punti in classifica, se guardi a chi sta davanti in zona Champions, ci sono dei rimpianti?

Se guardiamo come abbiamo perso punti, ci sono annate che nascono su una stella e altre su un'altra. Dai 4 ai 6 sono i punti che ci mancano e la classifica poteva essere diversa, questo rammarico c'è. Magari però vinceremo qualche partita senza meritarlo o con un episodio. Questo me lo auguro.

 - Nagatomo come sta?

Ieri si è allenato con la squadra. Abbiamo cercato di risparmiarlo. A Verona ha giocato D'Ambrosio e ha fatto bene. Spero di poterlo convocare. 

 - Hernanes, quanto conta potersi affidare a lui? 

Ha dimostrato con i fatti, e non è ancora al meglio, che cambia tanto la qualità. Se hai l'esperienza di fare la giocata giusta, cambia tutto. 14 calci d'angolo con il Catania, magari li batteva lui ci sarebbe stato un altro tipo di risultato sbloccando la partita. Se non vai in vantaggio perché sbagli tanto ti manca qualità. Lui ha freddezza, esperienza, qualità sotto porta. Ci sono tanti ragazzi che in allenamento sanno fare tutto, ma in partita non me lo fanno. Questa si chiama qualità abbinata ad esperienza e serve per competere per giocare sempre con un risultato solo, la vittoria, qui i nostri avversari vengono per fare due risultati ed è un vantaggio per loro. 

 - L'Atalanta si chiuderà o ci sarà spazio?

L'Atalanta gioca un bel calcio e se la giocherà. Penso che poi dovremo essere noi a non farli giocare. Bisogna sempre insistere su di noi, se noi facciamo bene il nostro lavoro li mettiamo in difficoltà e non riescono a fare il loro calcio.

 - Juan Jesus come sta vivendo la squalifica?

Mi dà soddisfazioni. Era tatticamente molto indisciplinato, un po' brasiliano, tutta forza fisica. E' maturato tanto. Sapendo che tre giornate non può giocare si allena meglio di prima e se non lo avesse fatto avrebbe perso molto e gliel'ho detto. Sta andando a mille, mette in difficoltà tutti perché lo metto dall'altra parte. Si impegna sempre più degli altri, si allena bene, è in forma.