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Mazzarri vende fumo per arrosto, Bisoli lo smaschera. E l’orgoglio di Thohir?

“In Italia è difficile assistere a partite spettacolari prima che il risultato venga sbloccato. Ci fanno la camicia addosso, gli spazi sono sempre di meno.”  Questo il fumo che spesso Walter Mazzarri ha provato a vendere per arrosto nel...

Alessandro De Felice

“In Italia è difficile assistere a partite spettacolari prima che il risultato venga sbloccato. Ci fanno la camicia addosso, gli spazi sono sempre di meno.” Questo il fumo che spesso Walter Mazzarri ha provato a vendere per arrosto nel corso delle svariate conferenze stampa. Parole senza grande sostanza, soprattutto quando vengono smentite e sgretolate dal Cesena di Bisoli. Al Manuzzi l’Inter è riuscita nella titanica impresa di sbloccare il risultato, guadagnandosi un rigore e la possibilità di giocare in 11 contro 10 per più di un tempo. Condizione né sufficiente né necessaria a Mazzarri per provare a dare un’impronta di gioco almeno decente. In superiorità numerica e col vantaggio in tasca, l’Inter si è mostrata come al solito: senza una mezza idea di gioco.Come una caldaia vecchia di trent’anni: aggiusti un pezzo e se ne rompe un altro. Kovacic inventa grandi giocate mentre Hernanes si candida a bidone d’oro, la settimana seguente il brasiliano fa il fenomeno e il croato prende ferie. Undici teste che non riescono a fondersi in un unico pensiero di squadra: Icardi, spesso per colpa sua, sembra “alone in the dark”, Palacio corre e cerca di occupare spazi esterni come un disperato per premiare tagli e inserimenti di qualche compagno volenteroso e altruista: la partita è finita ieri, Palacio sta correndo ancora, ma nel frattempo di inserimenti neanche a parlarne. “L’occupazione” degli spazi viene intuita come una parolaccia sia dagli esterni che dalle mezzali, che puntualmente preferiscono partire palla al piede per poi sbattere sul primo ostacolo che si oppone loro in modo deciso. L’unico (e dopo 16 mesi al solo pensarci ci si incupisce non poco) ad interpretare per bene i movimenti della difesa a 3 è Hugo Campaganaro, gli altri sembrano avere tutti l’atteggiamento degli scolaretti confusi: il professore spiega con fare autoritario e severo, ma i loro sguardi si incrociano spaventati come a dire: ma questo cosa sta dicendo? 

L’Inter è riuscita nell’incredibile impresa di guadagnare tre punti e tornare a casa con una sconfitta. Perché da vittorie come quella di ieri sera non si acquista morale o sicurezza nei propri mezzi. Il Cesena ha chiuso spesso l’Inter e creato palle gol nonostante l’inferiorità numerica e ciò non può accrescere l’orgoglio dei calciatori nerazzurri. Chissà a che punto si trova invece l’orgoglio di Thohir.