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MORATTI senza veli: “Non mitizziamo il mio ruolo: l’INTER non è una mia questione personale”

Sabine Bertagna

Ragione e sentimento. Sono i due poli opposti che si inseriscono in un dibattito che ha allargato gli orizzonti e coinvolto tutto il mondo del calcio. Vendere o non vendere? Massimo Moratti, in una bellissima intervista alla Gazzetta dello...

Ragione e sentimento. Sono i due poli opposti che si inseriscono in un dibattito che ha allargato gli orizzonti e coinvolto tutto il mondo del calcio. Vendere o non vendere? Massimo Moratti, in una bellissima intervista alla Gazzetta dello Sport, ha scoperto le sue carte, sottintendendo gli errori che si sono commessi nel tempo. Quegli stessi errori che ora fanno sembrare il Triplete lontanissimo: "L’Inter ha tagliato enormemente i costi di struttura e gli stipendi, ma questo non serve a nulla se il fatturato si riduce. Non è una questione di sopravvivenza. È un problema di sviluppo che necessita di un’innovazione forte. L’Inter vale molto più di quanto produce in termini di fatturato. Deve valorizzare il proprio marchio sul piano internazionale se vuole avere un futuro in linea con la sua tradizione". 

Capisce i tifosi, capisce Pellegrini. Per lui l'Inter è come una figlia, alla quale non neghi nulla ma se ci tieni che cresca bene, prima o poi la mandi in collegio. Per educarla e disciplinarala. Per il suo bene. Su Pellegrini non esclude nulla: "La sua proposta e il suo affetto sono proprio la dimostrazione che nell’Inter è maturato un valore enorme e inespresso che bisogna liberare per il futuro. Del resto, un eventuale arrivo di Thohir non sarebbe affatto in contraddizione con l’ingresso di altri soci rappresentativi del mondo interista..."

L'INTER DEL FUTURO? "L'Inter sarà una società gestita in modo moderno e internazionale. Se servo, resterò a dare il mio contributo. Ma per favore non mitizziamo il mio ruolo. Lo chiedo anche ai tifosi: i presidenti simbolo a un certo punto diventano un tappo...L’Inter non è una mia questione personale. In fondo, non ho mai amato le poltrone."