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Moratti, Thohir e l’irriconoscenza…

Alessandro De Felice

di ALFIO MUSMARRA. Massimo Moratti è rientrato a Milano dopo il fine settimana londinese con i figli. Continuano i contatti con l’entourage del magnate indonesiano Thohir, ma al momento non si registrano evoluzioni nell’uno o nell’altro...

di ALFIO MUSMARRA.

Massimo Moratti è rientrato a Milano dopo il fine settimana londinese con i figli. Continuano i contatti con l’entourage del magnate indonesiano Thohir, ma al momento non si registrano evoluzioni nell’uno o nell’altro senso. Perché gli analisti finanziari stanno quantificando cifre e percentuali e non sono cose che si fanno così a caso.

Così come non è stata fatta a caso la scelta di Mazzarri. Moratti ci ha pensato e ripensato ed alla fine ha deciso per l’allontanamento doloroso di Stramaccioni puntando invece su un tecnico d’esperienza che fosse in grado di valorizzare un organico non più da grande squadra. perché è fondamentale iniziare un piano virtuoso che consenta di ottenere ottimi risultati con giocatori non strapagati ma affidabili. Mazzarri è l’uomo giusto.

Se poi arrivasse anche Thohir o chi per lui disposto ad entrare in società con una quota minoritaria portando dei capitali che aiutino la società a respirare tanto meglio. Ma inneggiare al primo magnate che passa per strada auspicando che prenda il posto di Moratti è francamente ingeneroso per non dire di peggio. Cancellare con un colpo di spugna un presidente che avrà commesso sì tanti errori, ma che speso circa un miliardo di euro del patrimonio personale e che comunque ha riportato l’Inter sul tetto d’Europa e del Mondo è sinceramente mortificante.

Sembrano lontani anni luce i cori inneggianti a Massimo Moratti, figlio di Angelo e della Grande Inter. Perché l’Inter è legata da un filo indissolubile alla famiglia Moratti che ne hanno fatto la storia rendendola grande. Un percorso virtuoso di risalita con un progetto basato sui giovani di qualità consentirebbe alla società di ripartire con delle basi, importanti, passando ovviamente da una serie di interventi non più procrastinabili sulla società, tagliando costi e giocatori non più funzionali con stipendi da capogiro.

La famiglia Moratti è la garanzia di passione ed amore e rispetto verso i colori nerazzurri, colori che il magnate indonesiano che molti sostengono a gran voce Thohir neppure conosceva fino a quando l’Inter non è stata in Indonesia in tournèe. Ma forse è giusto così, la riconoscenza nel mondo del calcio non esiste più, forse è questo il momento di lasciare, poi toccherà a Thohir fare il calciomercato, ma dovrà fare in fretta, perché tutti stanno già lavorando per rinforzarsi, saprà almeno da dove si inizia?

Alfio Musmarra per TeleLombardia