Mesi di trattative e mesi di voci, indiscrezioni con un'unica certezza: l'Inter sta per diventare (un po'?) Indonesiana. Erick Thohir, il magnate che vuole comprare il club di Corso Vittorio Emanuele, è sbarcato a Milano qualche giorno fa e lì è sembrato evidente che fosse arrivato per chiudere l'operazione. Ha fatto un'offerta importante a Massimo Moratti e il presidente, nonostante consideri la sua squadra una questione di famiglia e di cuore, ha dovuto prendere in considerazione - per necessità economiche - l'idea della cessione delle quote e presto avrà un nuovo socio. La sua volontà iniziale era quella di trovare qualcuno che lo aiutasse a riportare la Beneamata in alto e lo aiutasse a costruire uno stadio di proprietà tutto nerazzurro. Si è ritrovato di fronte ad un'offerta molto più importante che non ha potuto non valutare.
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MORATTI-THOHIR, tutte le tappe. Parole, date, ipotesi, percentuali della trattativa che cambierà l’Inter…
Mesi di trattative e mesi di voci, indiscrezioni con un’unica certezza: l’Inter sta per diventare (un po’?) Indonesiana. Erick Thohir, il magnate che vuole comprare il club di Corso Vittorio Emanuele, è sbarcato a Milano qualche...
La cosa più complicata in questi mesi è stata sicuramente orientarsi in mezzo ai numeri. Tanti percentuali diverse: esperti e giornalisti ognuno con la sua versione. In attesa dell'ufficialità che darà torto o ragione alle varie linee di pensiero proviamo a fare una ricostruzione della vicenda.
TUTTO COMINCIA DA... - Le prime voci su offerte per le quote nerazzurre arrivano intorno al 10 maggio: si parla di indonesiani (con a capo un 'certo' Erick Thohir), ma c'è anche un altro gruppo interessato, quello dei kazaki. (Ad aprile la Saras, azienda di famiglia di Moratti, avevca ceduto parte delle quote alla Rosneft). Il 21 maggio, e in quei giorni tutti i cronisti (tra cui anche noi di FCINTER1908.IT che abbiamo seguito l'intera storia da vicino con i nostri inviati) sono in attesa sotto gli uffici del presidente perché sta per arrivare l'esonero di Stramaccioni, c'è un incontro nella sede dell'Inter con alcuni emissari del gruppo indonesiano che cominciano a parlare di numeri concreti. Il 28 maggio ci sono delle indiscrezioni che parlano di un incontro tra Moratti e Thohir, il capo della cordata indonesiana, che si sarebbe tenuto nella villa del presidente ad Imbersago proprio mentre Mazzarri cominciava a prendere possesso della sua panchina (quel giorno in sede al numero 11 sono passati Vigiani e Santoro, due assistenti del mister.ndr).
PRIME CIFRE e PRIMI TWEET - Qualche giorno dopo spuntano le prime cifre: il Sole 24 Ore parla di un'offerta per l'80% dell'Inter per 260 mln di euro e di un piano B cioè la cessione graduale delle quote. Il nome di Thohir comincia a rimbombare forte nell'aria, i suoi retweet con l'hashtag #amala sono più di un indizio, sono la prova che il magnate delle comunicazioni asiatico vuole la squadra nerazzurra. Dice anche: "Devo imparare l'italiano". Segno che la trattativa c'è e continua da quel giorno nel silenzio, perché il patron nerazzurro chiede riserbo al suo socio: nessun'altra parola su accordi o discussioni fino ad un tweet sulla Nazionale Italiana. Qualcuno gli dice che gli Azzurri centrano poco con i nerazzurri e lui scrive: "Mi piace Pirlo". Poi retwitta un: "Kovacic diventerà più forte di lui". A metà giugno Moratti ammette per la prima volta di avere contatti con Thohir, ma dice: "Lo faremo solo se sarà una cosa buona per l'Inter". Si va avanti con voci e smentite e torna a galla il Piano B: "20-40% di quote subito, poi a salire", dicono.
TOP PLAYER - Le trattative non si fermano. Gli studi legali di Moratti (Cleary Goettlib, Roberto Casati consulente esperto in acquisizioni e cessioni) e Thohir (Jones Day e in particolare con l'avvocato Marco Lombardi) continuano a preparare i documenti. Nell'ambiente nerazzurro si parla ancora di cessione della maggioranza. Il proprietario del club interista smentisce e tiene la sua linea: non la cederà. Così dice e resiste orgogliosamente rispondendo così a chi parla di ko: "No. Siamo al primo round, anche se molti si aspettano un k.o. Se conosco Thohir? Per il momento lo conosco come persona molto per bene, viene da una famiglia di industriali importanti ma niente di più. Personalmente l'ho conosciuto poco, non abbastanza. E poi devo dire che facciamo tutti questi discorsi, ma sinceramente se non è il primo è il secondo round. L'intenzione è quella di trattare e capire se ci intendiamo noi due, dopo si può vedere". Insomma si può fare, ma non vuole che si pensi che il club non sarà più roba sua e addirittura, rispondendo ad una nostra domanda, rilancia: "Se i tifosi possono aspettarsi un top player? Può arrivare. Dipende anche da quelli che possono essere i primi giorni di Mazzarri e poi vedremo".
A PINZOLO - E i primi giorni di Mazzarri in nerazzurro li testa con mano il 14 luglio quando, nella sorpresa generale, sbarca a Pinzolo: i tifosi arrivati nel ritiro per il fine settimana sono più di seimila e con cori e applausi gli fanno sentire il loro affetto: "C'è un solo presidente", cantano. Li saluta, si avvicina a loro protetto dalla rete di recinzione, firma autografi, concede foto. La sua gente gli vuole bene perché lui e la sua famiglia hanno dato tutto per l'Inter e questo nessuno potrà negarlo mai.
SPUNTA LEO - Il 19 luglio i giornali di carta stampata, da La Gazzetta dello Sport a La Repubblica ricominciano a parlare del 75% delle quote in vendita e spunta il nome di Leonardo: l'imprenditore asiatico d'accordo con Moratti avrebbe pensato di predisporre per il dimissionario dg del Psg un ruolo 'alla Galliani'. SkySport continua a parlare di una cessione graduale delle quote. Il 21 luglio Massimo torna in Trentino, lo intercettano le telecamere della Rai, non vuole parlare di Thohir. Parla solo della squadra, del lavoro di Mazzarri, di come si fida di lui, torna a lasciare dichiarazioni anche su Strama e investe di responsabilità il giovane ed infortunato Kovacic: "E' un bravissimo ragazzo e per lui potrebbe esserci un nuovo ruolo". Nessuna parola su quello che potrebbe essere il suo nuovo socio, ma la trattativa è praticamente agli sgoccioli.
LO SBARCO - La prova? L'indonesiano atterra in città il 26 luglio mattina, con un volo di linea: i due si incontrano a pranzo. E' un pomeriggio strano e fa caldissimo. Moratti appare piuttosto risentito, nervoso (e come si fa a non capirlo?): non parla e se parla non si sbilancia: "Se è emerso qualcosa dal summit? No, anzi". Suo figlio Angelomario lo riaccompagna in Saras, poi da una porta secondaria torna nell'albergo che ospita l'imprenditore, l'Armani Hotel Milano al 31 di via Manzoni. Se ne va verso le 20, il vicepresidente, lui che potrebbe avere un ruolo centrale nel nuovo CdA, sembra fare da tramite per moderare quello che è sembrato l'incontro decisivo durante il quale sembrava esser sorto qualche dubbio. Il giorno dopo i giornali parlano di piccoli intoppi e cambiano ancora le percentuali: 55% a Thohir e il resto nelle mani del presidente, anche SportMediaset parla di 55% al socio e 45% all'attuale proprietario del club.
SEE YOU SOON - L'asiatico, dopo quasi due giorni di assedio mediatico, fa prima trapelare di non volere l'80% dell'Inter e di non voler imporre suoi dirigenti, nemmeno Leonardo; nel pomeriggio offre da bere a giornalisti e fotografi, poi chiede di parlare per un saluto: "Cosa manca per chiudere l'affare? Questo dovete chiederlo al signor Moratti, io non posso dirlo. Come ho detto stamattina rispetto la famiglia Moratti, senza di loro l'Inter non sarebbe quello che è ora. Io sono venuto per incontrarli ma sarà il signor Moratti a decidere. Fiducioso? Si, lo sono". E' ottimista, lo dice il suo sorriso. Le firme non ci sono, affida a Moratti il verdetto finale. Il mattino dopo riparte dall'Italia con un messaggio: "See you soon", cioè "Ci vediamo presto". Nello stesso giorno la GdS parla di 65-70% di quote cedute. Il Corriere della Sera invece parla di quote pari o di poco superiori al 50%.
E ADESSO... - Si aspettano le firme e l'annuncio ufficiale: si parla di una deadline fissata per il 31 luglio, giorno nel quale ci sono le scadenze con le banche da rispettare, ma non sono tutti d'accordo sulla data: c'è chi dice che non c'è fretta e che si potrebbe chiudere più in là come scrive il CorSera: "entro e non oltre la fine di agosto". C'è chi parla di clausole da riscrivere e di ruoli che devono essere chiariti: il presidente vuole restare al suo posto e vuole un ruolo decisionale (non una carica onoraria), in più ci sono diverse cariche da gestire. Le garanzie bancarie quelle pare non siano più un problema: si aspetta di capire solo se alla fine sarà cessione della maggioranza o se il passaggio nelle mani degli indonesiani sarà più graduale. Potrebbe servire ancora qualche tempo. A prescindere da quello, la storia dell'Inter è già cambiata per sempre.
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