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Musmarra a FCIN1908: “Strama lasciato spesso solo. Merita riconferma. Cassano e Mou…”

Si occupa di Inter. Vive l’ambiente nerazzurro in ogni suo aspetto e per questo abbiamo chiesto al giornalista di Telelombardia Alfio Musmarra di raccontarci i giorni che precedono la gara contro la Juventus: che partita sarà, come ci...

Eva A. Provenzano

Si occupa di Inter. Vive l'ambiente nerazzurro in ogni suo aspetto e per questo abbiamo chiesto al giornalista di TelelombardiaAlfio Musmarra di raccontarci i giorni che precedono la gara contro la Juventus: che partita sarà, come ci arriva la squadra nerazzurra, se sarà in grado di fare risultato e di ritrovarsi in questa ultima parte di campionato. Abbiamo parlato con lui anche di Stramaccioni, del suo futuro che sembra ancora legato ai colori nerazzurri, delle attese del presidente Moratti e delle voci che parlano di Mourinho e del suo ritorno. Ecco cosa ci ha detto. 

Ciao Alfio, abbiamo lasciato l'Inter che ha battuto (inutilmente) il Tottenham con una prova di cuore e coraggio. Dopo il rinvio della gara contro la Samp e la sosta, credi che la squadra nerazzurra possa trovare la continuità che serve a chiudere la stagione in maniera positiva?

Speriamo di si. Un segnale molto buono è arrivato proprio nella gara di Europa League, ma non basta assolutamente. In molti avrebbero preferito non saltare la gara con la Samp perché se non altro la squadra avrebbe tenuto il ritmo e magari si sarebbe comunque giocato sulle ali dell'entusiasmo per quella rimonta incredibile. Ma io non sono d'accordo. Meglio che non sia stata giocata: troppi infortunati e una condizione fisica scadente. Con il rinvio Stramaccioni ha potuto fare un lavoro mirato sui giocatori che non era mai stato fatto per le troppe gare ravvicinate e per i troppi infortuni che hanno costretto il tecnico a scegliere sempre gli stessi uomini. In questo modo ha serrato le fila e ha potuto preparare la partita contro la Juve al meglio. Poi ovviamente in campo vanno i calciatori e sono loro che devono dimostrare che l'Inter vera non è quella che si è vista dopo la vittoria allo Juventus Stadium. L'Inter vera si è vista a sprazzi ed è troppo poco, purtroppo. 

2) A San Siro arriva la capolista. Una partita per tradizione diversa dalle altre. Cosa bisogna aspettarsi dalla Juve e qual è il tuo pronostico?

La Juve tradizionalmente dà sempre in più quando scende in campo contro l'Inter. Conte vorrà fare buona figura, ma i suoi giocatori potrebbero risentire della tensione per la partita con il Bayern Monaco. Loro sono forti, meritano di essere primi in classifica, ma credo che sia giusto che pensino più alla partita contro i tedeschi che a quella contro i nerazzurri. Ma so anche che l'allenatore bianconero è uno che non molla neanche un centimetro. Quanto al pronostico, credo sia una partita assolutamente aperta perché noi siamo capaci di perdere, giocando indegnamente, una partita contro il Siena, ma siamo anche capaci di partite incredibili come quella dell'andata contro la Fiorentina con la squadra di Montella che arrivava da una grande gara contro la Juve. Oppure partite come quella che si è giocata a Torino, vinta 3 a 1 nonostante un gol loro in fuorigioco, per come si era messa la gara nessuno mai avrebbe pensato a quel risultato. Ma c'è ancora tanto da lavorare perché la squadra nerazzurra non ha ancora un'identità. 

3) Ieri il presidente Moratti ha detto che lo riconfermerà. E' trascorso un anno dall'arrivo di Stramaccioni, cosa si può rimproverare al tecnico e quali sono le cose buone da cui si può ripartire?

Ci sono tante cose positive e cose non particolarmente positive. Vedo il bicchiere mezzo pieno. Strama è un giovane che da allenatore della Primavera diventa allenatore della prima squadra. Ci sono esempi di tecnici con più esperienza che sono durati anche meno di lui sulle panchine della Serie A. Ha dimostrato di avere qualità, ma credo che ad un certo punto sia stato lasciato solo in balia degli eventi con una dirigenza che è dileguata nelle nebbie. Da solo ha dovuto gestire il caso Sneijder, ci ha messo la faccia ed è dovuto intervenire il presidente per risolvere la questione e lui avrebbe preferito sicuramente averlo in campo uno come Wes, ma si è allineato, si è assunto responsabilità che non erano sue ed è andato avanti a testa bassa. Poi però purtroppo i nodi vengono al pettine: è umano e fisiologico. Non si lascia un allenatore solo, soprattutto quando è alla prima esperienza, con un organico incompleto, con giocatori non da Inter. E' vero poi che ha perso gare incredibili come quella contro il Bologna, con il Siena o fuori casa conto il Tottenham, ma ha allenato questa squadra con dodici-tredici giocatori infortunati. Non è facile con questi numeri contro dare un gioco ad una squadra. Credo meriti la riconferma per la prossima stagione. Il terzo posto sarà fondamentale, ma l'orientamento è quello di confermarlo: Moratti lo sta difendendo e sta difendendo anche Branca in questo momento, ma tutti gli altri - preparatori, staff medico e dirigenziale - sono in discussione. 

La lite con Cassano è rientrata? Cosa ne sarà di FantAntonio?

Il presidente ha apprezzato la critica costruttiva che Antonio ha fatto in pubblico quando ha ammesso che la squadra non stava andando bene e che doveva impegnarsi di più. Non è detto che il giocatore parta anche perché continua ad allenarsi ogni giorno, nonostante tutto quello che dicono, da professionista e continua a fare il suo per la squadra. 

Che tipo di mercato devono aspettarsi i tifosi nerazzurri per la stagione che verrà?

Non so che mercato sarà. Posso dirvi cosa mi aspetto io: vorrei che fosse un mercato in cui si decida di dare svolta non solo a livello dirigenziale, ma nel quale si volti completamente pagina. Si è dato vita ad un processo evolutivo con il quale sono stati mandati via molti senatori. Questa evidentemente è la strada sulla quale continuare: nell'ultimo periodo sembra esserci stata parecchia anarchia e adesso serve ripartire davvero da zero. I problemi all'interno dell'organico incidono sulla rosa che è stata poi falcidiata dagli infortuni, tanti  non hanno dimostrato di avere una condizione degna dell'Inter. Servono giocatori giovani di qualità medio-alta, ma non solo: servono anche almeno tre-quattro elementi di livello, calciatori già pronti per non rischiare di mandare allo sbaraglio i ragazzi. Chi vuole restare deve farlo mettendo l'Inter al primo posto nei suoi pensieri, il bene della squadra prima di tutto e quando Moratti dice l'Inter agli interisti non si riferisce solo ai dirigenti, ma anche ai giocatori che sono chiamati a pensare al bene della squadra e non al loro orticello. 

Quanto alle voci che parlano di Mourinho all'Inter, cosa c'è di vero? 

L'unica cosa reale è che Moratti e Mou hanno sempre continuato a sentirsi: c'è stima e simpatia. Nulla vieta che un domani la strada nerazzurra e quella dell'allenatore portoghese possano rincontrarsi, ma adesso non c'è assolutamente nulla. 

Si ringrazia Alfio Musmarra per la sua gentilezza e la sua disponibilità.

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