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Se un colpevole c'è non è Stramaccioni. Almeno per ora, Massimo Moratti salva il tecnico che lui stesso un anno fa ha voluto sulla panchina dell'Inter. Il presidente sa che il lavoro del mister è stato sicuramente influenzato dagli infortuni e non solo da quelli: "In questo momento ripeto quello che ho detto l'altro giorno. Non posso fare un'analisi del lavoro di una persona che ha a disposizione un terzo di quello che avrebbe dovuto avere".
NESSUNO TI GIURO NESSUNO - Nessun altro nome nella sua testa: "Quelli li scrivete voi giornalisti, io li leggo sui giornali, ma non c'è stato nessun contatto con nessun altro". Una mezza conferma quindi e questo fa pensare che l'allenatore sarà in panchina sicuramente nelle prossime sei gare. Poi si vedrà: "Spero che il trenta giugno sarete li a vedere cosa succede".
CONTESTAZIONE - Anche nella stessa società forse ci sarà qualche cambiamento. L'Inter agli interisti, lo ha detto il patron nerazzurro per primo qualche settimana fa. E ai tifosi che ieri hanno voluto ribadire che sentono la mancanza di un 'uomo forte' nella dirigenza che difenda i colori interisti il presidente risponde che quella contro Fassone (ieri la Nord ha contestato duramente l'ex dirigente bianconero per il suo passato) è una 'polemica personale' che non lo ha neanche 'impressionato troppo'.
ANALISI - Di sicuro sarà da rivedere la preparazione: "Si forse si", dice con un sorriso consapevole e aggiunge: "Non ho avuto ancora il tempo di fare tante analisi. Ma i risultati, abbastanza evidentemente, fanno pensare a una cosa di questo genere". Sfortuna e preparazione 'un po' così', perché quello gli era stato chiesto in una delle domande dei giornalisti che lo hanno aspettato sotto gli uffici della Saras.
SALVALA - Insomma si dovrà aspettare la fine della stagione prima di tirare le somme, fare un bilancio e decidere cosa sarà ancora da salvare di un progetto ("riportare l'Inter in alto") che è partito già un'estate fa ma che si è interrotto bruscamente quando le difficoltà sono state troppo insormontabili per una formazione non attrezzata per vincere contro tutto e tutti.
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