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Noi scarsi ma arbitri scandalosi. Tante punte e zero tiri. Tunnel senza via d’uscita?

Viene difficile commentare in maniera difforme le ultime gare dell’Inter. Per trovare qualche nuovo spunto bisogna davvero ingegnarsi. Anche stasera: poca sostanza in avanti, nessun rigore dato ed ennesimo torto arbitrale subito. Attenzione...

Alessandro De Felice

Viene difficile commentare in maniera difforme le ultime gare dell'Inter. Per trovare qualche nuovo spunto bisogna davvero ingegnarsi. Anche stasera: poca sostanza in avanti, nessun rigore dato ed ennesimo torto arbitrale subito. Attenzione però: i torti non diventino un alibi.La squadra sta giocando decisamente male e i risultati ne sono la dimostrazione, ma il fatto di non ricevere mai ciò che ci è giustamente dovuto, incide ancora maggiormente su questa situazione catastrofica.Oggi, ultimo minuto di recupero, il difensore del Chievo frana su Botta colpendolo da dietro ma l'arbitro lascia correre il gioco. Se ne rendono conto tutti che è rigore tranne lui. Cosa c'è dietro tutto ciò? Un disegno più grande o soltanto una involuzione della classe arbitrale? A pensare male si fa peccato però...Allora diciamo che la classe arbitrale sia inadeguata e impreparata ad affrontare le gare di Serie A, perché nessuno interviene o prende una posizione? Sarebbe corretto che gli arbitri non venissero più protetti in una campana di vetro e si fermassero anche loro a dare le loro risposte ed eventuali giustificazioni alla stampa. Forse la prossima volta, prima di non concedere rigori netti del genere oppure prima di annullare gol come quello a Nagatomo per un fuorigioco inesistente ci penserebbero non due ma dieci volte.Se la nostra prestazione è stata scarsa, quella dell'intera classe arbitrale è scandalosa.Quest'oggi Mazzarri ha provato più volte a cambiare modulo e giocatori, ma la chiusura del Chievo a riccio in area, è stata certosina e poche volte i giocatori sono riusciti ad entrare in area. Dopo il gol subito da Paloschi, con una mezza complicità di Handanovic, Nagatomo pareggia subito il conto. Poi poco e niente di concreto in avanti. Tanto gioco a centrocampo, una moltitudine di passaggi, ma mai nulla di serio. Il Napoli di Mazzarri era famoso per gli inserimenti dei centrocampisti, qui invece sono pari a zero. Siamo a metà campionato e ancora non siamo riusciti a vedere nulla di tutto ciò che era stato paventato in estate. Nonostante si sia chiusa la gara con due punte e tre trequartisti, la musica non è affatto cambiata. Aggiungiamoci anche che Thohir ha subito chiarito di non essere Superman e di non poter cambiare molto in 60 giorni, la strada verso un tunnel senza via d'uscita sembra essere ormai segnata. “Anno di transizione” è stato detto. Ma è lo stesso ritornello dal 2010, dopo il Triplete. Quando cambieranno musica, orchestra e suonatori?