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Ha bruciato sullo scatto sia Tardelli che Cabrini. Con Antonio Conte alla guida della Nazionale, ct di chiara estrazione bianconera - afferma la Gazzetta dello Sport - ci si aspettava una scelta di continuità, mentre sarà un'interista come Lele Oriali ad affiancare l'ex allenatore della Juventus. Queste le parole dell'ex centrocampista e dirigente nerazzurro.
"La cosa bella è che Conte non l'ho mai conosciuto di persona, mi è capitato di fargli qualche domanda da opinionista Mediaset, ma di persona non ci siamo mai presentati. E' chiaro che una volta perfezionato il contratto sarà la prima persona che vorrò sentire, ma sono certo che insieme a lui e Alessio formiamo un bel gruppo di centrocampisti, ci si intenderà al volo. Devo ringraziare Tavecchio per avermi scelto, mi ha reso felice e per me è stato un po come tornare a casa. La prima volta che misi piede a Coverciano fu nel 1968. Io talento precoce? Diciamo che ebbi la fortuna di essere acquistato dall'Inter a 13 anni e di esordire in una squadra già piena di campioni. Anche le 100 partite con la maglia della Fiorentina ricoprono una fetta importante della mia carriera, sono legato solo a tre squadre: Inter, Fiorentina e Cusano Milanino, lì facevo il terzino destro, sull'altra fascia c'era Maldera, ci vendettero entrambi. Uno all'Inter, l'altro al Milan. Era l'epoca in cui - costretto da papà - tifavo Juve, mi portava allo stadio a vedere Castano e Slavadore, due ottimi difensori. Cosa penso di Balotelli? E' un talento ancora in via di formazione, quindi può sicuramente dare di più. PEr il resto non mi esprimo, è giusto che sia il tecnico a parlare dei calciatori. Per quanto riguarda l'Italia posso dire che abbiamo le risorse per fare bene".
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