PAGELLE – Alvarez, siamo alla svolta? ‘Impatto’ Icardi, slow motion Cuchu-Kuz

Handanovic 6 - Il Genoa non morde e al portiere sloveno non pare vero: una partita senza essere bersagliato

Campagnaro 6,5 - Una sicurezza, l'argentino è già idolo del Meazza. Quel paradenti mostrato con garra in faccia agli avversari è il sinonimo di un giocatore tutto grinta

Ranocchia 6,5 - Il compito non è dei più semplici: raccogliere l'eredità di un certo Walter Samuel. Sembra finalmente pronto al salto di qualità

Juan 6 - In crescita rispetto alle ultime uscite, agevolato da un Genoa che lo disturba come farebbe un moscerino con un elefante

Jonathan 6 - Mezzo voto in meno per quella dormita su Kucka in area che riporta a tempi passati e poco felici. Per il resto conferma di essere un altro. Dopo il gol col Cittadella ecco l'assist a Nagatomo

Guarin 6,5 - Partita in crescendo per il colombiano, che spesso si intestardisce palla al piede. Però quando mette la sua potenza al servizio della squadra è un bel vedere

Cambiasso 5 - Troppo, troppo fermo. L'Inter gioca un'ora in ripartenza ma con lui e Kuzmanovic le ripartenze sembrano in slow motion

Kuzmanovic 5,5 - Leggermente meglio di Cambiasso ma non ha il passo dell'interno e si vede. I tempi di inserimento sono azzeccati come lo sarebbero i tempi comici di Dario Argento

Nagatomo 6 - La prestazione sarebbe insufficiente ma quel gol pesa come un macigno se non di più

Alvarez 7 - Tante volte si è avuta l'impressione che fosse vicino il momento della svolta. In questo mese di agosto l'impressione si ha forte come non mai

Palacio 6,5 - Partita di sofferenza, poco servito e molto marcato. Ma i suoi movimenti in profondità sono di una bellezza abbagliante

Icardi 6,5 - Cambia la partita e dimostra che il centravanti non è un optional nel gioco del calcio. Ci mette il fisico, crea spazi, si rende pericoloso: bene così

Kovacic 6,5 - Gli passano il pallone e mentre tu ti chiedi cosa farà lui ne ha già saltati due. Il futuro è suo ed è un futuro da big

Taider sv

Mazzarri 6,5 - La formazione iniziale è un po' forzata da acciacchi vari e arrivi dell'ultim'ora. Ma la squadra corre, si sacrifica, non molla l'osso ed è rognosa. Servono scelte coraggiose perché l'intensità di una mediana Guarin-Taider-Kovacic potrebbe essere un'arma vincente