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Questa sera Inter-Roma si prenderà la scena e l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport, per l'occasione, ha intervistato un ex di entrambe le squadre: David Pizarro. Il centrocampista cileno è rientrato da poco in patria, ma l'Italia gli manca moltissimo e potrebbe presto tornarci:
VOGLIA DI TORNARE - "I miei figli sono nati in Italia e sono abituati ad una realtà diversa. Sono tornato in Cile per amore, ma adesso mi rendo conto che qui il calcio non funziona. Ci sono stadi bellissimi, abbiamo vinto la Coppa America, ma allo stadio ci sono 300 persone a seguire una squadra. I nclub non se ne interessano, tanto sanno che possono sopravvivere grazie ai proventi delle televisioni. Perché un club italiano dovrebbe investire su un 36enne come me? Perché non faccio vita notturna, perché nel mio ruolo c'è meno usura e perché non ho mai avuto infortuni seri. Francamente mi sentirei pronto anche per una big. Nel calcio adesso si preferisce l'atletica alla tecnica, prima bisogna saper correre i cento metri in undici secondi e poi a stoppare la palla. Quando sono arrivato in Italia, ogni squadra aveva tre o quattro giocatori bravi con i piedi, adesso li trovi solo nelle prime quattro del campionato. Gli allenatori sono ciechi, per loro conta solo il risultato"."TRA INTER E ROMA - Dove mi porta il cuore? La Roma è la squadra che più mi è rimasta nel cuore e la città dove vorrei tornare a vivere. Prevedo un 2-1 per i giallorossi e credo anche che vincano lo scudetto. L'Inter non mi convince, anche se di Milano ho tanti buoni ricordi. Inter per me vuol dire Facchetti e Moratti. Facchetti è stato importantissimo per la mia carriera, mi ha trattato come un figlio. E Moratti è un gran signore, un numero uno. Mi spiace che il club sia finito in mani straniere, mi spiace in generale che questo accada anche in Italia".
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