Ti aspetti la partenza a razzo del Celtic, ma dopo venti minuti ti ritrovi con l'Inter in vantaggio di due reti a zero e in netto predominio sul rettangolo di gioco. Allora credi sia quasi tutto deciso, salvo ricrederti in 2 minuti, quando i padroni di casa ritrovano il pareggio tra le facce sconvolte dei tifosi nerazzurri. Ti prepari al peggio, perché l'umore finisce sotto i tacchi e poi sprecare il doppio vantaggio in trasferta è una sorta di suicidio. Attendi l'ora del giudizio universale con la rassegnazione di chi crede rimanga poco altro da fare, ma dalle ceneri risorge un Rodrigo Palacio d'annata, che scaccia la depressione e stampa un sorriso a pieni denti sul volto nuovamente giulivo e soddisfatto. Questa volta è fatta sul serio, pensi. Mancano una manciata di secondi e l'urlo è pronto a scivolare rapidamente lungo le pareti della gola per sbattere su quelle di casa. Ma segna Guidetti: 3-3. Pazza Inter amala.
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Quei bravi ragazzi del 3-3!
Ti aspetti la partenza a razzo del Celtic, ma dopo venti minuti ti ritrovi con l’Inter in vantaggio di due reti a zero e in netto predominio sul rettangolo di gioco. Allora credi sia quasi tutto deciso, salvo ricrederti in 2 minuti, quando...
I nerazzurri giocano almeno 3 partite in una, passando dall'esaltazione alla depressione, dal coraggio più spavaldo alla paura più disarmante. Una centrifuga di stati d'animo da cui nessuno esce indenne. Una gara che racconta una verità su tutte: la difesa dell'Inter è composta da calciatori scarsi, o comunque poco adatti al raggiungimento degli obiettivi a cui vorranno ambire i nerazzurri. Da Ranocchia a Juan, passando per Campagnaro: quando la palla viaggia dalle loro parti, gli interisti si lasciano andare alle più disparate reazioni: c'è chi prega, chi chiude gli occhi, chi trattiene il respiro e chi inveisce preventivamente. Ah, nel frattempo Vidic osserva dalla panchina le gesta di quei "bravi ragazzi" che compongono la retroguardia. Per buona parte della gara Mancini continua a ripetere al suo secondo che sulla catena di sinistra c'è qualcosa che non va. Lo ripete continuamente, ma per ragioni non note non effettua cambi e rimane impassibile a guardare l'Inter soffrire. A centrocampo servirebbe qualcuno che congeli il pallone, ma Hernanes guarda la gara dalla panchina, mentre Kuzmanovic in campo di congelato ha le gambe: non girano.
Bene l'atteggiamento iniziale, i nerazzurri si presentano in trasferta col piglio della grande squadra e mettono sotto il Celtic nonostante la situazione ambientale fosse sfavorevole agli ospiti. Shaqiri danza sul campo di calcio, corre come una trottola e disegna traiettorie ingannevoli in continuazione. Anche Icardi si è mosso di più in favore dei propri compagni, andando spesso a ricevere palla sull'esterno. Una prestazione offensiva da 9 è una difensiva da 4 regalano all'Inter più della sufficienza, ma quegli errori in retroguardia fanno urlare vendetta. Il pareggio con tre reti segnate in trasferta è un risultato che non può lasciare insoddisfatti, ma al ritorno servirà tenacia e cattiveria: spazio ai ragazzi cattivi, sperando che anche l'infermeria arrivino buone notizie.
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