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Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Andrea Ranocchia ha parlato a lungo di Inter: “Come stiamo? Bene. E sa perché? Per la mentalità che ci ha dato Mancini e che abbiamo portato in campo. Qualcuno ha detto: perché non accontentarsi del 2-2? Ecco: è qui che ci si sbaglia. Fai il due a due e vuoi vincere. Ce la giochiamo e basta. Prima non succedeva? Il problema è che negli ultimi due mesi entravamo in campo con tanta pressione e tensione. Era una “guerra” continua: titoli, titoloni, critiche. C’era bisogno di maggior serenità.
Mazzarri? Non voglio dare colpe all’allenatore, non sarebbe corretto: parlo di responsabilità, sue ma anche nostre. Mazzarri era molto tartassato: la tensione c’era e ce l’avevamo tutti. Troppa. Forse lui doveva gestire meglio tutta questa pressione, ma anche noi. Solo che dentro alla nostra squadra ci sono anche ragazzi di 21 e 22 anni, che fra qualche anno saranno top player europei ma pur sempre 21-22 anni hanno... E se appena sbagli un pallone senti borbottare, ecco, non è esattamente facile.
I fischi di San Siro? Noi abbiamo fatto mancare ai tifosi i risultati, ma è anche vero che se qualcuno poteva darci una mano, beh, non è successo.
Ora l’Udinese? Contro l’Udinese non toppiamo. Sicuro. Quando gli altri vengono da noi devono tornare ad avere paura. Sì, dobbiamo riprenderci... casa.
Strama e Stankovic? Due amici. Strama è un talentuoso: non ha ancora tanta esperienza ma forse è ancora più bravo perché non è stato calciatore e quindi non ha avuto il vantaggio di diventare esperto sul campo. Con Deki ho un rapporto spettacolare, ci sentiamo spesso: mi ha dato una mano enorme in momenti molto bui”
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