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Rigori non dati, ‘nel dubbio tutto contro’, squalifiche assurde. E pure la morale…

Eva A. Provenzano

La goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il rigore inesistente assegnato dall’arbitro Gervasoni contro l’Inter nella gara con l’Atalanta è il culmine di una serie di errori che sono stati fatti nei confronti della squadra...

La goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il rigore inesistente assegnato dall'arbitro Gervasoni contro l'Inter nella gara con l'Atalanta è il culmine di una serie di errori che sono stati fatti nei confronti della squadra nerazzurra che si sente penalizzata. Quello che domenica sera è stato fischiato a Samuel è un fallo di mano in area che in realtà non è mai esistito: non è un dubbio, proprio non esiste. E il presidente Moratti ieri ha sottolineato: "Quindi, quando c'è una volontà di colpire, comunque lo si fa. Nel dubbio il rigore su Rocchi non si dà, nel non-dubbio - perché non è esistito niente - il rigore contro di noi si dà. E comunque è da 21 giornate che non vediamo un rigore".

RIGORI - E quando si parla di penalty non dati gli episodi per cui gli interisti si lamentano sono essenzialmente (i più evidenti) quattro: contro il Cagliari fallo di Astori su Ranocchia che cade in area e non viene visto. All'Olimpico contro la Lazio fallo in area di Ciani sempre sul difensore italiano, non fischiato (e Milito che va verso la porta solo e viene fermato per un fallo mai fatto). Contro la Juventus a San Siro c'è stato un rigore negato all'Inter per un fallo netto di Chiellini che entra scomposto su Cassano (l'arbitro d'area ad un metro non vede nulla e Zanetti si chiede a cosa serve un arbitro in più), contro l'Atalanta c'è il fallo di Stendardo, ancora su Andrea, non fischiato. 

FENOMENO - Se a questi rigori non dati si aggiunge che 'nel dubbio contro l'Inter si dà' allora la misura diventa colma: allo Juventus Stadium la formazione di Stramaccioni vince tre a uno, ma dopo 18 secondi i bianconeri passano in vantaggio con un gol in netto fuorigioco di Vidal. Manca in quella partita anche l'espulsione a Lichtsteiner con il guardalinee ad un passo. Cassano chiede spiegazioni negli spogliatoi all'arbitro Tagliavento: 'Una domanda ho fatto, perché fai il fenomeno?'. A Bergamo la settimana dopo danno un rigore all'Atalanta per fallo in area di Silvestre che interviene netto sulla palla. Contro il Cagliari, nella stessa gara nella quale non viene dato il rigore a Ranocchia, Sau segna in fuorigioco. Con l'Udinese Palacio è stato ammonito per simulazione, Stramaccioni chiedeva un penalty. Ne chiedeva addiruttura due a Siena (un mani in area e fallo su Cassano) e pure a Napoli il gol di Pandev (finì 2 a 1) era in fuorigioco. A Firenze sul due a zero per i viola manca un rosso a Pizarro.

SQUALIFICHE - I giocatori del club interista sono stati anche squalificati per proteste: Guarin per uno sguardo assassino verso il guardalinee ha rimediato una giornata. A Ranocchia due giornate come regalo di Natale per un 'vergogna' pronunciato in mezzo al campo a fine partita. Anche a Cassano due perché al direttore di gara aveva osato dire: "Il problema non sei tu ma chi ti ci manda". Cambiasso, è vero, dopo il fallo di Giovinco ha avuto solo una giornata. Perché? Andate a rileggere il regolamento. E se non basta rileggetevi pure la carriera dell'argentino. 

GLI ALTRI - Tutte le volte che si parla del derby di Milano viene fuori la rete annullata a Montolivo, una rete mai segnata: il fischio dell'arbitro arriva prima. E Galliani di quel 'non gol' si è lamentato per mesi. Ogni tanto ripescano anche il rigore dato a San Siro contro la Samp, era dubbio, è stato rinfacciato ai nerazzurri per diverso tempo. 

RESPECT - Dicono che gli errori si compensano. Forse. E di solito quando si parla di arbitri l'osservazione è: un errore non può incidere sul risultato. Sarà. In ogni caso qui non viene contestato il risultato (i limiti della squadra tecnici e fisici non li nega nessuno e su quelli si deve lavorare): si contesta l'atteggiamento nei confronti dell'Inter. "A noi succede spesso, ma vogliamo rispetto", ha detto Zanetti adirato come non mai. E il capitano nerazzurro ieri sera ha anche aggiunto: "Paghiamo il fatto di essere una squadra diversa dalle altre e questo va detto. Siamo diversi per la nostra storia e ne siamo orgogliosi". 

LA MORALE TENETEVELA - Tanti dirigenti del calcio italiano hanno fatto la morale a Moratti: "Parla di malafede? No, è sbagliato". Non sia mai. Quando però è toccato a loro protestare, le parole contro gli arbitri mica erano tanto leggere ('Il calcio deve essere più credibile', 'vergogna', 'scandalo', 'quel gol li ce l'ho sul cellulare' ecc ecc). Fino ad un certo punto il patron interista non ha mai fatto notare i loro errori ai direttori di gara, questa volta no, non ha potuto tenersi tutto dentro. Certe sere, e pure quando si svegliano il mattino dopo (e hanno dormito poco), gli interisti come il presidente, sono inc... indignati e hanno tutto il diritto di dirlo. Josè Mourinho, dopo il triplete (e in Italia non era stata una passeggiata dal punto di vista arbitrale, allora Muntari prendeva un giallo ad ogni fallo per esempio) disse: 'Vi faranno pagare tutto'. Vogliamo credere che, per una volta, si sia sbagliato.