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RIVOLUZIONE & SUDORE

10 anni senza esoneri. Wow. Non proprio un dettaglio quando si varca l’ingresso della Pinetina. Walter Mazzarri si è presentato ai giornalisti con un mazzetto di appunti in mano, il suo staff di collaboratori e le idee già piuttosto...

Sabine Bertagna

10 anni senza esoneri. Wow. Non proprio un dettaglio quando si varca l'ingresso della Pinetina. Walter Mazzarri si è presentato ai giornalisti con un mazzetto di appunti in mano, il suo staff di collaboratori e le idee già piuttosto chiare. Idee che sono piaciute a Moratti e che si sono sposate con l'esigenza di cambiare rotta. Stavolta nessuna scommessa, il cambiamento non è stato lasciato al caso e dovrà acquistare forma in breve tempo. WM non è una scelta casuale. Arriva all'Inter perché ha esperienza, una cura maniacale dei dettagli e del lavoro di gruppo. Fisico e mentale. 

Fisiologiche le risposte diplomatiche su temi che non si possono toccare (quantomeno, non ancora) come il mercato e le conseguenti valutazioni di specifici giocatori. Diplomatica la dichiarazione sul fatto che un nuovo allenatore debba prima di tutto cercare di far rendere al meglio i giocatori che già ci sono. Elegante il dribbling sul paragone con Mourinho ("l'allenatore è come un artista, non si possono fare paragoni"). Walter Mazzarri sa che tipo di lavoro è stato chiamato a fare e sa di poter esaudire le aspettative. Non nasconde la sicurezza nei suoi mezzi e chiarisce subito che sarà lui a prendersi le responsabilità di come lavorerà la squadra. Sue anche le responsabilità della preparazione fisica e sue quelle relative alle questioni mediche. 

E poi la parte che più interessa ai tifosi in questo momento. "Il tifoso interista vuole tornare a vedere una squadra vera, che combatte fino alla fine, che si vuole giocare ogni partita." La domanda spontanea riguarda le modalità e contiene una serie di interrogativi pressanti, dai senatori agli allenamenti, dai giovani ai moduli. Interrogativi che affiorano istintivi. Da troppo tempo sospesi. La ricetta è di una semplicità illuminante. Il calcio è uno sport dove tutti vanno a mille e nessuno regala niente a nessuno. Non esistono calciatori vecchi. Se sono vecchi non riescono più a correre. Esistono giocatori esperti che però riescono ad allenarsi a ritmi ancora elevati. Dipende tutto da questo.

La chiave di Mazzarri si chiama proprio così. Allenamento. Corsa. Sudore. Il prolungamento del ritiro fa parte di quest'ottica. Dopo i test atletici individuali ci sarà il lavoro di gruppo. Doppi allenamenti, meno amichevoli: Mazzarri è abituato a portare avanti un certo tipo di preparazione, ormai consolidata negli anni. E a questo punto ogni domanda sull'eventuale esigenza di svecchiare la rosa diventa inutile. La preparazione potrebbe già rappresentare una sorta di selezione naturale che svelerà chi ce la fa a sostenere i ritmi richiesti e soprattutto chi ha ancora la voglia e le motivazioni giuste per farlo. Motivarli e convincerli che questa è una sfida per la quale vale la pena lavorare allo sfinimento è l'altra chiave. La nuova Inter dovrà avere anche un'anima, in perfetta sincronia con il bene della squadra. "Se capiranno che l'interesse personale viene dopo l'Inter, la strada sarà in discesa." Una strada che Walter Mazzarri ha tutta l'intenzione di percorrere fino in fondo. I giudizi sono rimandati al campo, come è ovvio che sia. Ma dopo un periodo che è sembrato infinito l'idea che all'Inter si possa in qualche modo tornare alla normalità prende piede. Cauta e silenziosa. Come una rivoluzione attesa da una mezza eternità.

Twitter @SBertagna