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RUBRICA FCIN1908 – Mondiali, giovani promesse: Martinez, il talento imitato da Neymar

Lorenzo Roca

Decima puntata del nostro viaggio alla scoperta delle promesse presenti al Mondiale brasiliano. Per la rubrica di FCINTER1908.IT Brasile 2014-Giovani promesse oggi voliamo in Ecuador, per conoscere meglio Fidel Martínez Tenorio. Lago Agrio,...

Decima puntata del nostro viaggio alla scoperta delle promesse presenti al Mondiale brasiliano. Per la rubrica di FCINTER1908.IT Brasile 2014-Giovani promesse oggi voliamo in Ecuador, per conoscere meglio Fidel Martínez Tenorio.

Lago Agrio, estremo limite settentrionale dell’Ecuador, il confine con la Colombia è lì a un passo. Il paesaggio amazzonico è da togliere il fiato, ma la zona è importante per le riserve petrolifere che arricchiscono il Paese. Soprattutto è un'area con tasso di umidità disumano che rende la vita degli abitanti difficilissima. Incurante di ciò, in uno dei quartieri meridionali scorrazza felice col suo pallone un bimbo vivace di nome Fidel Martinez Tenorio Francisco, che vede la luce il 15 febbraio 1990.

Durante la sua infanzia cresce sotto l'ombrello protettivo della sua famiglia, dove cementa i valori futuri che lo aiuteranno nel suo cammino per il successo. Col passare degli anni, Fidel sviluppa sempre più la passione per il calcio. Le sue qualità lo portano in una squadra semi-professionistica vicina alla sua città natale, il Caribe Junior, che curiosamente ha visto formare le gesta anche del giocatore del Manchester United Luis Antonio Valencia. Il ragazzino gioca bene, eccome, e lo nota anche l’Independiente José Terán, squadra dalla maglia nerazzurra, che lo recluta e gli permette di essere selezionato per partecipare ai Giochi Panamericani in Brasile del 2007 con la maglia dell’Ecuador Under 20. Tale competizione consente a Martinez di mostrare il suo talento a tutto il continente, aiutando la sua squadra a vincere la medaglia d’oro, maggior riconoscimento della selezione ecuadoriana a livello nazionale. Compagni di squadra in quell’avventura, nomi noti come Jefferson Montero ed Enner Valencia.

Le sue doti catturano l'attenzione di uno dei club più famosi del Brasile, il Cruzeiro, che gli fa apporre la sua firma sul suo primo contratto da professionista nel 2007. Ma il viaggio non è facile. Si immagini un ragazzo di 17 anni lontano da casa alla ricerca del successo, in un paese sconosciuto. Martinez ha dovuto affrontare da solo la sfida, ed è stata forse la fase più dura della sua vita sportiva. Tutto ciò si traduce in una difficoltà anche sul campo, non riesce a dare il massimo e le scarse opportunità che vengono date ai giovani sono per quelli nel giro delle Nazionali.

Fidel quindi decide dopo quasi 3 anni di tornare a casa, lo acquista il Deportivo Quito, una delle squadre più celebri in Ecuador. Lì viene soprannominato Poja, parola in portoghese che significa “andiamo” ed è molto udita nel corso di allenamenti e partite in Brasile. Con il passare dei giorni, Poja guadagna la fiducia della squadra e attira i riflettori su di sé anche per l’acconciatura che va prendendo forma sulla sua testa. Taglio che ricorda molto quello del fenomeno brasiliano Neymar. Fidel Martìnez diventa così il “Neymar ecuadoriano”, gli somiglia anche come stile di gioco. Ma Fidel, a chi gli domanda “Vuoi imitare Neymar?” risponde sereno: «Mia zia Carmen in verità voleva farmi una treccia, ma somigliavo troppo a la hormiga (formica) Juan Carlos Paredes. È Neymar che mi ha copiato, dato che lui prima portava i capelli corti».

Nella Coppa Libertadores 2012 brilla giocando divinamente, a fine anno lo vogliono Benfica e Chivas, ma lui riceve una proposta da Antonio Mohamed, ex calciatore argentino e allenatore del Club Tijuana, società messicana, che lo vuole con sé a tutti i costi. Fidel decide di riprovarci all’estero, ma l’inizio è ancora duro, Mohamed vuole “inquadrarlo” e lo sottopone a molte panchine e una disciplina ferrea. Piano piano però questa volta Fidel ne esce alla grande, aiutato anche dal fatto che la famiglia lo segue, guadagnandosi la titolarità condita da prestazioni eccellenti. Nel 2013 gli Xolos raggiungono lo storico traguardo dei quarti di finale di coppa Libertadores, venendo eliminati dall’Atletico Mineiro.

Col contratto in scadenza una settimana fa, Fidel Martinez rappresentava una buona occasione a parametro zero, ma i più veloci sono stati i messicani dell’Universidad de Guadalajara che gli hanno fatto firmare un triennale.

In Nazionale la storia di Fidel Martìnez è un po’ strana, chiamato per la prima volta con la Maggiore il 17 dicembre 2008, debutto contro l’Iran bagnato anche dal gol vincente, quindi viene richiamato altre 2 volte nel 2009 per poi essere ignorato per ben 5 anni. È infatti il ct Reinaldo Rueda a riconvocarlo per le partite di qualificazione alla Coppa del Mondo in Brasile contro Uruguay e Cile nel 2014.

Giocatore molto divertente da vedere, Fidel Martinez è un attaccante molto estroso e tecnico. Fa della tecnica e dei dribbling i suoi punti forti, difficile fermarlo nell’uno contro uno, svaria su tutto il fronte d’attacco. Molto veloce, diventa pericoloso anche in contropiede. Se in giornata, potrà farci divertire al Mondiale brasiliano.