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Ieri abbiamo letto, come probabilmente avete letto anche voi, un articolo di Paolo Bargiggia uscito su Sportmediaset.it relativo al settore giovanile dell'Inter (qui il link per leggerlo). E' un argomento che abbiamo molto a cuore e quindi non ci siamo potuti sottrarre ad alcune doverose precisazioni su quanto affermato nel pezzo. Pezzo nel quale si accusa l'Inter, con toni tragici e parecchio sostenuti, di affossare il calcio italiano per mezzo della sua Primavera farcita di giovanotti stranieri che costano un sacco di soldi quanto a cartellino, ingaggio e spese di mantenimento fuori sede. Le colpe nerazzurre? Contro il Lanciano l'Inter Primavera ha schierato 7 stranieri su 11. Inoltre avrebbe dato il benservito, a dieci giorni dalla fine del mercato, tra gli altri, a Mattia Casale, attaccante del ’96. Stranieri che rubano il posto a italiani, dirigenti che si arricchiscono, il calcio italiano che affonda: questa l'inchiesta di Bargiggia in ottica nerazzurra. In sostanza Inter e Juve sarebbero la punta di un iceberg scandaloso per il futuro del calcio italiano. Noi qui ci occupiamo di Inter, quindi incominciamo a fare un po' di ordine in questo pamphlet contro i dirigenti e i responsabili del mercato del settore giovanile nerazzurro.
NERAZZURRI IN NAZIONALE - Il settore giovanile dell'Inter sta talmente affossando il calcio italiano, che continua a fornire con continuità suoi giocatori alle Nazionali giovanili. E' notizia di qualche ora fa la convocazione di Federico De Marco, Enrico De Micheli e Giorgio Piacentini in vista dello stage della Nazionale Under 18. Federico Bonazzoli è stato convocato in U19 per Slovacchia-Italia e Polonia-Italia, amichevoli in programma il 5 settembre e il 9 settembre. Mel Taufer è in pianta stabile nella nazionale U17. Per non parlare della linea difensiva dell'U21 di Mangia, che così bene aveva fatto con Bardi, Bianchetti, Biraghi, Caldirola e Donati (tutti provenienti dal settore nerazzurro). Nell'U21 di Di Biagio sono stati convocati in questi giorni oltre ai soliti Bardi, Bianchetti e Biraghi, anche Longo, Benassi e Crisetig. Giovani di proprietà dell'Inter che rappresentano i colori nerazzurri in Nazionale. Tutti provenienti da Interello.
QUANTI STRANIERI? Diamo un po' di numeri. Avevamo già analizzato i numeri relativi agli stranieri presenti nel nostro settore giovanile in questo articolo . Aggiungiamo che delle 19 operazioni di acquisto operate in questo calciomercato i giocatori stranieri presi raggiungono quota 4. La politica del vivaio nerazzurro lavora ad un mix formato da pochi e mirati elementi che vanno a completare una base formata prevalentemente da giocatori italiani, cresciuti nel settore. Questo significa che non si investe in stranieri tanto per il gusto di investire, ma che si vanno ad individuare giovani di primissimo livello e grande valore come lo sono per esempio i giocatori della Primavera Radu, Popa, Delgado, Camara, Gyamfi e Puscas (per il quale, a conferma del discorso di qualità e meriti, si parla addirittura di prima squadra) per completare le rose. Grazie all'ottimo scouting nerazzurro si portano a Milano giovani di grande talento e potenzialità. Giocatori che non rubano il posto a nessun italiano. Esistono luoghi dove si applica la meritocrazia (lo sappiamo, in Italia non ci siamo abituati). E Interello è uno di questi. Tutti i maggiori club europei operano in questo modo: difficile non si avvalgano di stranieri meritevoli nelle loro cantere.
I COSTI - L'articolo di Bargiggia fa un po' di conti in tasca all'Inter insinuando spese folli per stranieri che non lo meritano. L'Inter ha speso quest'anno in totale per L'INTERO settore giovanile, inclusi vincoli e valorizzazioni, una cifra che si aggira intorno ai 2 milioni di euro. Per darvi un'idea, due anni fa il Milan, per acquistare Hachim Mastour (ai tempi aveva 14 anni), ha speso una cifra che a detta di voci ufficiali e ufficiose si aggira tra i 500.000 e gli 800.000 euro. 500.000 mila euro per un solo giocatore (in questa inchiesta sarebbe stato più che corretto citarlo come acquisto spropositato, sicuramente si sarà trattato di una dimenticanza). Quello stesso Milan che proprio nell'ultimo giorno di calciomercato ha svenduto uno dei suoi talenti migliori, Bryan Cristante. Venduto a titolo definitivo al Benfica dopo che Adriano Galliani aveva rimarcato in una conferenza sulle politiche del settore giovanile rossonero come il Milan non fosse interessato a svendere i suoi talenti per due lire. Infatti. Ma torniamo ai problemi seri e all'Inter che sta affossando il calcio italiano.
DAI PULCINI ALLA PRIMAVERA - Nel settore giovanile nerazzurro un ruolo fondamentale lo gioca l'attività di base. Grazie a questa attività si crescono ragazzi con l'obiettivo di portarli più in alto possibile. Il modello perfetto? Federico Bonazzoli. Dai Pulcini alla prima squadra. Dietro c'è un lavoro pazzesco: non pensiate sia facile, scontato o immediato. Ma oltre a Bonazzoli ci sono altri esempi: Dimarco, Di Gregorio, Palazzi, Sciacca, Della Giovanna, Lomolino e Rocca (al quale qualche anno fa un giornalista piuttosto saccente aveva predetto l'impossibilità di poter giocare a calcio negandone l'evidente talento). Tutti loro hanno iniziato nei Pulcini dell'Inter. A questi nomi si aggiungono Costa e Steffè, arrivati all'Inter nella categoria dei Giovanissimi.
MATTIA CASALE - Ignoriamo il motivo per il quale l'articolo di Sportmediaset accusi l'Inter di aver scaricato Mattia Casale, classe '96 a dieci giorni dalla fine del mercato. L'attaccante è stato infatti ceduto in via definitiva alla Pro Vercelli e non abbandonato al suo destino. Di 45 cessioni effettuate dal settore dell'Inter (ecco l'elenco delle operazioni in entrata e in uscita) solo sei sono state fatte in via definitiva (una delle sei è quella di Casale), le altre sono tutte prestiti semplici o con diritto di riscatto. Di 45 cessioni effettuate a Sportmediaset interessava solo ed esclusivamente quella di Mattia Casale. Ci sarà stato senz'altro un buon motivo per rimarcarla. Aggiungiamo che l'Inter, a differenza di molti club, alla fine di ogni stagione si adopera per sistemare praticamente tutti i ragazzi (con pochissime eccezioni) che non possono rimanere in nerazzurro. Molti club italiani svincolano semplicemente i ragazzi che non hanno più intenzione di tenere, l'Inter si adopera come poche altre società perché ognuno di loro possa trovare una sistemazione. Una squadra dove poter continuare a giocare a pallone.
In conclusione ci pare che all'Inter non manchino né l'amor di patria, né la programmazione. Oltre ai dati che vi abbiamo fornito parlano anche i grandi successi macinati dal settore in questi anni: numeri spaventosamente positivi, finali, scudetti. In tutto quello che vi abbiamo raccontato non ci sembra manchi nemmeno la dignità tanto sbandierata nell'articolo. Quella, semmai, latita da altre parti.
Twitter @SBertagna
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