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"Non ho fretta deciderò entro il 31 gennaio. E dopo tutto quello che ho fatto con l'Inter non voglio sentirmi sotto pressione". Wesley Sneijder ha replicato così, in un'intervista concessa a Matteo Della Vite, giornalista de La Gazzetta dello Sport, al presidente Massimo Moratti che lunedì mattina gli aveva mandato a dire che sarebbe stato serio da parte sua se una risposta fosse arrivata in fretta. L'olandese però non è ancora convinto su cosa fare: Istanbul gli piace, ma vuole pensarci bene, per questo ha chiesto a suo padre di raggiungerlo e presto arriverà a Milano anche Soran Lerby, il suo agente. Si aspetta ancora, per vedere se esiste un'altra offerta, che magari arrivi dalla Premier: restare in Italia alle sue condizioni significherebbe non giocare.
La società nerazzurra, suo malgrado, non può che aspettare, ma quella risposta serve a sbloccare il mercato: se dovesse arrivare davvero il 31 gennaio non si farebbe in tempo a fare le operazioni che servono a rafforzare la rosa a disposizione di Stramaccioni. Ieri il tecnico interista ha detto: "La decisione di Wes? Credo che siamo in dirittura d'arrivo, Wesley deve prendere le sue decisioni. Penso che sia meglio per tutti che si vada in una direzione. Aspettiamo serenamente, non credo che il nostro mercato sia legato a Wesley Sneijder, ci stiamo comunque muovendo".
Sarà, ma per ora si muove pochino. Nel frattempo il trequartista nerazzurro riflette e spiega che non è certo una questione di soldi. Forse. Ma se così fosse era davvero così difficile dire si alla proposta di ridimensionamento dell'ingaggio proposta dal suo club? Davvero sei mln fino a giugno 2013, più quattro e mezzo a stagione (e bonus di rendimento) fino al 2016 erano così pochi? A noi sembra di no, Wes. E poi, dopo tutto quello che hai fatto con l'Inter...
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