Ha esordito domenica, contro il Genoa. Un altro giocatore al posto suo avrebbe forse tentennato e patito l'importanza di trovarsi di colpo su un campo di serie A. Non Lukas Spendlhofer. Contro il Napoli era seduto in panchina, nella partita contro il Genoa ha dimostrando personalità e temperamento, rimediando anche uno scontro con Borriello. In una lunga intervista ha parlato del suo futuro, dell'aria che si respira all'Inter e dei compagni. Nonostante il suo anno particolare non ha dubbi. Ne è valsa sicuramente la pena.
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Spendlhofer: “Ecco dove mi prova Strama, ho fatto bene ad aspettare. Le lingue dell’Inter…”
Intervista a Kurier
Eri molto nervoso prime dell'esordio in uno dei migliori campionati del mondo?
In realtà no. Ero più nervoso due settimane prima, quando mi sono seduto per la prima volta in panchina. A Napoli. Lì il tifo e lo stadio erano una cosa pazzesca. Questa è la grande differenza che c'è rispetto alla Primavera. Insieme alla forza degli avversari.
Ti sei sorpreso della sostituzione?No. In allenamento ho notato che mi venivano assegnate sempre maggiori responsabilità anche in situazioni di gioco normali. Lì ho giocato nella posizione di Ranocchia, che si sta trascinando dietro un leggero infortunio. Per questo motivo ho iniziato a scaldarmi già al 35° minuto.
Da quando ti alleni in prima squadra?Da due settimane.
Eppure non hai potuto giocare una mezza stagione in Primavera.Il mio contratto scade a fine giugno. L'Inter voleva prolungare l'estate scorsa però non abbiamo trovato dei punti di accordo, era una situazione un po' intricata. Ho potuto ricominciare a giocare solo a inizio marzo.
Hai mai dubitato del fatto che la tua decisione di venire in Italia non fosse stata la decisione giusta?Ovviamente è stato un periodo difficile, durante il quale ci sono state delle riflessioni. Ma l'allenatore della Primavera ha sempre parlato molto con me, mi è stato dietro affinché non perdessi in quel periodo la motivazione. Non ho dubitato della mia decisione.
Fai parte dell'U21. I tuoi compagni Rath e Farkas hanno già accumulato 100 presenze nella Liga...Per gli incontri e l'opportunità sono riconoscente al mister Gregoritsch. C'erano giocatori come Ritzmaier e Holzhauser, che all'estero hanno fatto bene e continuano a farlo. Non avevo alternative quando l'anno scorso mi sono trovato presso l'Accademia di St Polten. Avevo solo offerte dall'estero, non dall'Austria.
Ne è valsa la pena?Anche solo per questo impiego (con il Genoa) ne è valsa assolutamente la pena. Ma non deve essere un punto di arrivo.
Sei rappresentato da un'agenzia che si occupa di giocatori del Barcellona come Fabregas, Song, Adriano e Dani Alves e poi anche di Adebayor...In origine il mio manager era un amico di famiglia, che lavora anche per "Kick & Run Sport". Mi ha reso molto felice il fatto che un'agenzia così rinomata arrivasse a noi.
Nella stagione dell'Inter ci sono alcune cose poco chiare. A partire dall'allenatore. Questo fattore pesa sulla tua decisione?Non necessariamente. L'allenatore Andrea Stramaccioni mi conosce bene, mi ha allenato la scorsa stagione in Primavera.
Qual'è la lingua ufficiale che si parla all'Inter?Prevalentemente l'italiano. Quando si mangia sediamo a un tavolone e i sudamericani parlano spagnolo tra di loro. E io naturalmente parlo in tedesco con Kuzmanovic e Kovacic. Kuzmanovic è cresciuto in Svizzera e Kovacic a Linz. Mateo parla dialetto austriaco e fa le ferie a Linz perché è lì che i suoi genitori abitano.
Kovacic ha appena compiuto 19 anni, gioca nella nazionale croata ed è considerato un super talento. Si dà arie da star?Proprio per nulla. Non ho mai conosciuto nessuno che alla sua età ha già raggiunto così tanti traguardi rimanendo con i piedi così piantati per terra.
All'Inter non sono contenti che dopo lo stravagante binomio Arnautovic-Balotelli è arrivato quello con i piedi per terra formato da Kovacic-Spendlhofer?(ride) Questo lo dovete chiedere all'Inter...
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