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Ne ha vinti due su due. Al derby però i numeri non contano. Non conta nulla di quello che si sa. Succede tutto e il contrario di tutto. E ci spera Andrea Stramaccioni perché il Milan parte da favorito e la sua Inter arriva da un periodo complicato. Dalla sala stampa della Pinetina, alla vigilia della gara contro i rossoneri, arrivano le parole del tecnico nerazzurro. Ve le riportiamo in diretta...
Sensazioni e che partita si aspetta?
Le sensazioni alla vigilia sono la voglia di mettere in campo tutta la carica per girare i giudizi negativi accumulati nell'ultimo periodo. In parte lo abbiamo fatto giovedì con un primo tempo che ci ha fatto chiudere il discorso qualificazione. Domani sera sarà un'altra partita, ma abbiamo voglia di giocare, per mettere sul campo ciò che abbiamo dentro.
Le critiche?
Hanno sempre un fondo di verità. Da un punto di vista dell'evoluzione tattica, tutte le volte che in base alle qualità e alle caratteristiche dei giocatori trovavamo un filone su cui lavorare è sempre successo qualcosa che ci ha fatto perdere continuità. E' normale che in un anno in cui si cambiano quindici giocatori, comincia un percorso tattico che ti deve portare a fare risultati. Avevamo inanellato risultati positivi con la difesa a tre, poi si sono fatti male Chivu e Samuel e le sicurezze sono venute meno. Il tridente per esempio perdendo Diego perde un pezzo fondamentale. Perdendo giocatori così, qualsiasi squadra dovrebbe rivedere gli schemi. Questo è stato il percorso.
Cassano giocherà o partirà dalla panchina?
L'allenatore deve solo seguire le idee che vanno verso la migliore cosa possibile. Per cercare di essere competitivi si devono fare delle valutazioni e potrebbero esserci esclusioni eccellenti. Questo non vuol dire che Cassano non giocherà, ma seguirò le mie idee per mettere in campo la formazione migliore.
Milan favorito?
Vengono dalla vittoria con il Barcellona, non li hanno fatti tirare in porta. Noi veniamo da un periodo senza continuità. Voi li considerate favoriti sicuramente, io non la penso così. L'anno scorso loro si giocavano lo scudetto e noi dovevamo essere le vittime sacrificali, ma alla fine gli abbiamo dato filo da torcere.
La trasferta in Romania pesa?
Secondo me è stato importante giocare perché era stata pesante la sconfitta di Firenze ed è stato un bene scrollarcela di dosso immediatamente, ritrovare forza e sicurezza è importante. Fare male giovedì sarebbe stato un brutto segnale. Fare così bene, anche se non ce l'aspettavamo, ci dà sicurezza per il derby e lo affronteremo alla grande.
A disagio a giocare di domenica con un giorno in meno di riposo rispetto al Milan che ha giocato mercoledì?
Andrei oltre. Credo che l'Europa League vada rispettata e onorata per il coefficiente e va rispettata anche nella composizione del calendario. Certe partite incidono, non trovo alibi, ma in un momento in cui hai poche giocatori, 24 ore in più per il recupero non sarebbero male. Ma lo sposto dal discorso del derby, è un discorso in generale. E tutte quelle che arrivano dalle trasferte di giovedì hanno pagato con dei punti. Se vogliamo continuare ad onorare la competizione europea dobbiamo farlo anche a livello di calendari.
L'importanza dei tifosi nel derby?
Determinante perché i nostri tifosi hanno risposto con i numeri. Dopo una brutta stagione abbiamo fatto il più alto numero di abbonati. Ci sono stati vicini comunque anche dopo le sconfitte contro il Siena e questa è una forza incredibile. Come l'anno scorso ci trascineranno qualsiasi cosa accadrà e questo per noi è importante. Saranno il dodicesimo uomo e lo sanno anche i miei ragazzi. A volte sembra che noi stiamo tentando di salvarci e che loro stanno in Champions quando siamo ad un punto. A volte il vento dell'ambiente è molto negativo, ma insieme al nostro pubblico possiamo combatterlo. Nelle teste degli interisti c'è la voglia di batterli.
Difesa a tre o a quattro?
Noi ce la vogliamo giocare, sono certo che nessuno dei miei avrà paura di farlo. Dovremo essere noi a metterci la rabbia. Innegabile che saranno determinanti le condizioni di Chivu e Ranocchia, dovrò trovare delle soluzioni, è innegabile, ma qualunque sia la mia scelta vogliamo entrare in campo per provare a vincerla.
Il derby perfetto?
Quello che vinciamo. Sappiamo che tutte le partite in cui siamo entrati bene mentalmente le abbiamo condotte alla grande fino al novantesimo. il Milan è in un momento molto positivo e arriva da favorita, ma da allenatore dell'Inter mi interessa poco e penso alla mia squadra.
I cori a Balotelli?
Se ne parla da due settimane. I tifosi interisti non hanno bisogno di lezioni e sono sicuro che non serve aggiungere altro.
Due vittorie su due nelle stracittadine, che emozioni si porta dietro?
Grandi emozioni. Il primo derby è stato pazzesco, un ambiente unico che nessuno che ama il calcio può evitare. Anche negli occhi deoi giocatori più esperti si vede emozione. Io non vedo l'ora di giocarle partite così, di viverle.
Un episodio o un aneddoto del derby a cui è legato?
Il gol di Maicon che ci fece vincere un derby messo male, un gol incredibile e nell'abbraccio che ci siamo dati ci siamo parlati e per me è stato indimenticabile. E la vittoria in undici contro dieci contro loro che andavano all'arrembaggio. I ricordi fanno parte del passato e pensiamo solo a questa gara.
E' un esame determinante per te stesso?
Chiedo a me stesso il meglio in ogni gara. Quando alleni l'Inter e io poi ho poca esperienza è giusto che venga messo in discussione non potrei pensare il contrario. Moratti ha fiducia in me e spero di ripagarlo solo con i risultati. Se hai delle brutte sconfitte arrivano le critiche: è normale. Ma i miei giocatori e il mio presidente sono la mia forza.
Se è il derby di Balotelli?
E' normale, ha giocato anche nell'Inter, è forte, ha talento, nessuno lo mette in dubbio, ma sono tanti i giocatori che ci saranno che hanno scritto la storia del calcio. Per me sarà un derby tra due squadre che sono in alto in classifica e che appartengono ad una città che vive da sempre di calcio e di questa partita importante.
Ti senti supportato dalla società Inter?
Più di quello che ha fatto e detto il presidente nei momenti difficili non si poteva dire. Nei momenti di crisi il Milan ha confermato Allegri anche in un momento in cui era basso in classifica. Sentir parlare in quel modo il presidente e vedere i giocatori che ce la mettono tutta è il segnale che bisogna solo continuare a lavorare. Ho le idee chiare, so quello che mi aspetta. E l'unico che decide è Moratti.
La sostituzione di Alvarez era legata al derby?
E' più una questione di gestione. Con l'infortunio di Milito lui diventa importante, ora sta meglio e io ho cercato di gestirlo per togliergli qualche minuto nelle gambe, ma per gestione personale. Ci sono incertezze su Ranocchia e Chivu e da quella base si decide la formazione, per questo le convocazioni arriveranno domani.
Come ha visto Ranocchia?
L'ho visto più in orizzontale che in verticale. Non dovrà rischiare niente per essere schierato nel derby. Al momento è più no che si.
Milan stagione a zero titoli?
Kuzmanovic ha detto così? No, ma io spero che ne vinciamo uno noi. Non mi sento di giudicare gli obiettivi degli altri club.
All'andata la tua esultanza nel derby ha fatto polemica, stavolta starai fermo, farai un fioretto?
Dai se vinciamo esulto un po' meno.
Vorresti un Balotelli per il tuo attacco dato che manca Milito?
Diego era il nostro centravanti e ha avuto un infortunio non preventivabile, che non si augura a nessuno. Balo è loro e non rientra nei nostri piani. Con un attaccante in più ci sarebbero state risorse in più, ma queste valutazioni ora non hanno senso. Avere in campo giocatori di esperienza e spessore è importante, potrebbe essere vincente il giusto mix con i giovani. L'esperienza però si fa sentire e in questo ne abbiamo più di loro, non credo di essere smentito in questo.
Decisiva più a livello psicologico o a livello di classifica?
Non credo sarà decisiva. Questo campionato ci ha fatto capire che non si può dare per scontato niente: le squadre che lottano per obiettivi importanti hanno perso punti con le squadre che sono più basse in classifica. Da questo punto l'equilibrio ha abbassato la soglia dei punti per il terzo posto. Una vittoria cambia sicuro l'inerzia psicologica di una stagione.
Niang o Boateng, chi si aspetta e cosa cambia?
C'è una base e poi c'è l'interpretazione della gara. Niang ha delle caratteristiche, Boateng ne ha altre e quando vedi la formazione capisci a cosa devi stare più attento. E' più importante capire su chi puoi contare di più.
Chivu, più si che no?
Se Andrea stesse bene non lo rischierei perché è importante per noi: abbiamo fuori anche Silvestre e Samuel e la sua presenza è fondamentale nel proseguo della stagione. Mancasse Ranocchia le soluzioni sarebbero ridotte. O stravolgi tutta la formazione o stringe i denti Chivu e dovremo chiedergli un sacrificio. E' più una scelta mia, ma siamo in emergenza.
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