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Se anche Zanetti si fa male è segno che più maledetta di così questa stagione non poteva essere. L'Inter prende gol da Ilicic, vede cadere il suo capitano ed è come scioccata: reagisce, ma solo nel secondo tempo, quando prova con Alvarez (a tratti) e Jonathan (positivo anche oggi) a spingere. Il Palermo viaggia sulla sottile linea delle 'motivazioni salvezza' e fa meglio, il Barbera diventa una bolgia e finisce 1a 0, dopo un arrembaggio nerazzurro confuso e disordinato. A fine gara Andrea Stramaccioni commenta così ai microfoni di Sky:
ZANETTI - Sensazione? Non voglio dare giudizi da un punto di vista medico. La lesione c'è è al tendine d'Achille. Il valore del capitano si sa e perderlo in questo momento difficile è incredibile... Il suo infortunio non ci voleva, non so neanche commentarlo, è difficile. Abbiamo preso gol con un errore, poi abbiamo messo in campo tutto, davanti non siamo riusciti ad avere peso, una cosa così è anche difficile da commentare.
STAGIONE -Meglio se finisce? Ci sono altre quattro partite, ci sono Lazio, Udinese e Napoli. Tre dirette concorrenti, aver perso Javier in questo momento è un brutto colpo, i ragazzi hanno messo tutto in campo. Ma questa è la nostra situazione adesso.
TUTTO STORTO -Primo tempo così così, reazione nel secondo tempo? Abbiamo perso un altro giocatore, non uno qualsiasi e abbiamo pagato anche da punto di vista dell'organizzazione. Poi abbiamo fatto meglio. Occasione per Alvarez, parata di Handanovic, molti stanno facendo gli straordinari e non si può solo dare responsabilità a Forte e Garritano che si sono messi a disposizione.
INTER DEL FUTURO -Più importante pianificare ora la ricostruzione? Questo compete a direttori e presidenti. Io devo tenere i miei con la testa sul campo. Lo spirito è mettere in campo tutto e spero di ritrovare qualcuno in questo inizio settimana.
PANCHINA -Moratti dice che resto io, se investimenti saranno fatti a centrocampo? In questo momento difficile a livello di mezzi, uomini e risultati, penso solo alle partite che mancano. Abbiamo un presente in cui serve più del cento per cento. Se non mi sento parte del futuro? Non è questo. Ma se in questo momento parlo di dopo faccio un errore. Siamo tristi e distrutti perché Javier è un faro. Non è un alibi e nelle prossime partite dovremo dare tutto. Di mercato si occupano altri e sanno le mie idee. Poi si vede.
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