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Thohir: “Nuovo Meazza col Milan ma in fretta! Cittadella? Magari ma investiremo su…”

Erick Thohir, intervistato da Tuttosport, ha parlato anche di Stadio e di progetti anche con il Milan di Silvio Berlusconi: Presidente lunedì sera ha incontrato per la prima volta Silvio Berlusconi ad Arcore. A che punto è la questione San Siro?...

Riccardo Fusato

Erick Thohir, intervistato da Tuttosport, ha parlato anche di Stadio e di progetti anche con il Milan di Silvio Berlusconi:

Presidente lunedì sera ha incontrato per la prima volta Silvio Berlusconi ad Arcore. A che punto è la questione San Siro? "Innanzitutto è stata l'occasione per conoscerci. Per quanto concerne San Siro, noi negli ultimi 7 mesi, basandoci sui precedenti colloqui avuti col Milan, abbiamo lavorato su uno stadio dell'Inter. Qualche settimana fa il presidente Berlusconi ha dichiarato ufficialmente che vogliono rimanere a San Siro e per questo ne abbiamo discusso e torneremo a farlo in futuro. Nel 2016 ci sarà la finale di Champions, quindi siamo doppiamente fortunati, perché con questo evento nello stadio ci saranno già un sacco di miglioramenti fatti. Ma non è ancora abbastanza. Quindi se davvero vogliamo lavorare assieme, bisogna metterci d'accordo e fare insieme una timeline con i lavori da fare per avere uno stadio più moderno".

 Pensa che la capienza di San Siro vada ridotta? "Beh, sarebbe fantastico rimanere con uno stadio da 80mila spettatori, ma la nostra media in questa stagione è di 54mila a partita (dato che probabilmente calerà avendo già affrontato in casa sia Milan che Juventus, ndr), quindi dovremo studiare attentamente i numeri per vedere quale sarà la capienza migliore per lo stadio. Abbiamo diversi studi, ma dipende anche dal Comune. Per avere uno stadio da 80mila posti va bene aprire una nuova metro com'è stato fatto, eccellente, ma bisogna anche migliorare i parcheggi che non sono abbastanza perché una cosa è costruire uno stadio, ma le infrastrutture attorno sono altrettanto importanti. In questo senso, vorrei ringraziare Expo"

Perché?"L'Expo ci ha aiutato e l'Italia ha avuto successo grazie a Giuseppe Sala: più di 21 milioni di visitatori è un risultato incredibile. Il che dimostra che se noi italiani - io non sono italiano, ma come presidente dell'Inter mi considero tale - vogliamo davvero qualcosa e lavoriamo sodo per ottenerla, ce la possiamo fare. Prima nessuno voleva fare l'Expo in Europa, avevano paura di buttare via i soldi. Negli ultimi vent’anni lo si è fatto per lo più in Asia: adesso so che Londra e Parigi vogliono organizzarne uno".

Se San Siro fosse tutto dell'Inter, le piacerebbe crearci intorno una cittadella nerazzurra sul modello dei centri sportivi inglesi? "Certo, perché no? Sarebbe un sogno, ma al momento siamo molto contenti anche di come sono le nostre attuali strutture di allenamento. Abbiamo migliorato molto le strutture di Appiano Gentile e nel futuro investiremo ancora. Abbiamo lavorato anche per il campo della Primavera, perché noi crediamo nei nostri giovani: sono felice di vedere 2-3 giocatori che vengono dalle giovanili in prima squadra"

 Presidente, secondo lei quanti punti porta uno stadio di proprietà?"Avere uno stadio di proprietà è positivo per il fatturato, per i tifosi e per la fiducia della squadra nei propri mezzi, ma non è una garanzia di vittoria. Finora ci siamo concentrati sull'Inter, perché prima di dire agli altri "dovete fare questo o dovete fare quello", dovevamo ottenere dei risultati per il nostro club. Ora siamo in una posizione più solida per portare all'attenzione della Lega le nostre idee sugli affari"

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