Thohir si prende l’Inter con un’operazione da 400 milioni. A Moratti…

Per il momento siamo solo al campo delle ipotesi e più avanti si riuscirà a capire meglio il tutto, ma dai rumors che arrivano sono abbastanza chiari: l’operazione Inter/THohir vale circa 400 milioni. E’ bene ricordare che in questa...

Per il momento siamo solo al campo delle ipotesi e più avanti si riuscirà a capire meglio il tutto, ma dai rumors che arrivano sono abbastanza chiari: l'operazione Inter/THohir vale circa 400 milioni. E' bene ricordare che in questa cifra conta molto la variabile Champions,partecipare vale  più o meno vale 30 milioni. Una somma importante, che potrebbe toccare anche quota 500 se, come si dice, entro al massimo tre anni la famiglia Moratti dovesse farsi da parte del tutto.

Non è facile ricostruire il giro di denaro che coinvolgerà l’Inter nell’immediato futuro anche se un dato di partenza esiste e sono i 350 milioni che i consulenti di Thohir hanno fatto compresi i debiti. Un calcolo approssimativo fa pensare che tra anticipi ed esposizioni il tutto ammonta a circa 200 milioni.

Dunque. Il 70% delle azioni dell’Inter varrebbero 250 milioni e di questi circa 100/150 dovrebbero andare a Moratti. La rimanenza servirà per  abbattere l’indebitamento della società (con tanto di sollievo per gli interessi bancari che ora pesano 10 milioni sul conto economico) e, per l’altra, a fare cassa. A fine ottobre l’assemblea dei soci approverà il bilancio relativo alla scorsa stagione: la perdita civilistica di 70 milioni è di esclusiva pertinenza di Moratti.

I soci che entreranno nell’Inter verseranno capitali a partire dall’esercizio in corso. Le previsioni sulle prossime chiusure prevedono un rosso ci circa 60 milioni anche per il prossimo anno, mentre dal 2015 ci sarà un netto miglioramento e dalla stagione 2015/2016 si dovrebbe chiudere in pareggio

D’altronde, il piano che ha in mente la nuova proprietà prevede almeno 2 anni di sacrifici prima del break even (a patto di stare in Champions), puntando nel lungo termine al raddoppio del fatturato che ora è fermo a 170 milioni, fuori dalla top ten europea.