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Top e Flop: profeta dove sei? Kuz, ancora non basta. Come si applica Guarin…

Contro il Dnipro la squadra nerazzurra conquista i tre punti necessari per iniziare al meglio la competizione europea. Ottime le prestazioni di D’Ambrosio, Vidic e Guarin, mentre lasciano a desiderare quelle di Kuzmanovic, Hernanes e...

Alessandro De Felice

Contro il Dnipro la squadra nerazzurra conquista i tre punti necessari per iniziare al meglio la competizione europea. Ottime le prestazioni di D'Ambrosio, Vidic e Guarin, mentre lasciano a desiderare quelle di Kuzmanovic, Hernanes e M'Vila. Questi i top e i flop scelti dalla nostra redazione:

TOP

Vidic: colata di cemento armato in quelle sottili strisce verticali che compongono la sua maglia nerazzurra. Guida l’intero reparto senza mai andare in affanno, intimorisce gli avversari con la sola presenza in campo, poi li finisce mettendoci tutto il resto.

Guarin: il colombiano conferma che l’Europa League è la sua terra di conquista preferita. Raramente sgarra in campo internaziole. Da seconda punta si arrangia con cuore e voglia, peculiarità che in passato lo hanno spesso abbandonato lasciandolo a braccetto con egoismo e svogliatezza. L’ex porto lotta e suda la maglia, quando cerca i tagli in profondità quasi viene da abbracciarlo con tenerezza. Si applica!

D’Ambrosio: inizio da dimenticare e finale indimenticabile! È sintetizzabile in questo modo la gara dell’ex esterno granata, che per lunga parte del match si intimidisce come un bambino costretto a recitare la poesia di Natale in piedi sulla sedia e di fronte a tutti i parenti. Il bello arriva quando decide di strappare il compitino e mettersi a giocare senza ansie. Il numero in area di rigore e la conseguente realizzazione riscattano totalmente quella che sarebbe stata una prova insufficiente

FLOP

Hernanes: il profeta non profetizza. Il brasiliano è in evidente difficoltà, attraversa uno di quei momenti in cui anche le cose più semplici si palesano come insuperabili ostacoli. Non costruisce gioco e non fa rifiatare la squadra col possesso palla. Continua a scivolare goffamente sul terreno di gioco, si impegna in fase passiva, ma da lui si attendono quei lampi di classe che lo hanno contraddistinto in passato. Per il momento il suo acquisto pesa più sulle casse che in campo.

Kuzmanovic: la verità è che il centrocampista si impegna come non mai. Lotta, pressa e prova la conclusione in più circostanze. Ce la mette proprio tutta anche in fase di possesso, spesso si lancia in assistenza al reparto avanzato, ma i suoi limiti lo espongono a figure barbine.

M’Vila: l’impronta del giocatore vero c’è e si vede. Il francese appare ancora in netto ritardo di condizione e spesso va al ritmo di una folla al seguito del carro funebre. Addormenta la partita quando invece bisognerebbe assaltare con decisione l’area avversaria. La sensazione è che al momento possa tornare più utile a partita in corso, ma chissà come sarebbe andata con altri centrocampisti accanto a lui. A Palermo potrà riscattarsi con Medel a fargli da spalla.