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Ha parlato anche di qualche suo compagno del passato e del presente, il centrale nerazzurro Vidic, intervistato dalla Gazzetta dello Sport:
Quanto crede che pesi l’allenatore sui risultati di una squadra?«Difficile fare una percentuale. In campo vanno i giocatori, ma il coach pesa, così come la società. Dopo 25 anni Ferguson ha lasciato un grande vuoto, difficile da colmare subito».
Il vuoto lasciato da Conte alla Juve può aiutare la concorrenza?«So che lui a Torino ha vinto tre scudetti di fila, ma la loro rosa rimane fortissima. Ora però mi interessa poco la Juve, guardo in casa mia».
Se avesse saputo che allo United arrivava Van Gaal, amante del bel gioco, forse sarebbe rimasto?«Inutile guardare al passato. Ho deciso in un giorno e sono certo di aver fatto la scelta giusta».
Lo United è quasi al completo e ha iniziato ad allenarsi prima di voi. Sarà molto più dura rispetto a sabato?«Penso di sì, ma queste sono le gare più belle da giocare: ti aiutano a crescere».
Ci parli del suo ex compagno Hernandez, che potrebbe essere nel mirino dell’Inter.«Chicharito ha fatto grandi cose e gol decisivi, soprattutto con Ferguson. E’ molto forte, una classica prima punta con il fiuto per la rete. Ma Ausilio sa fin troppo bene cosa fare sul mercato».
Che impressione le ha fatto M’Vila?«Ottima, anche se deve recuperare la forma. Come per me, credo sia importante che impari il prima possibile un po’ di italiano per inserirsi meglio».
Crede che il miglior Vidic sia ormai alle spalle o si può essere ancora al top a 32 anni?«Questo lo dirà soltanto il campo. Cerco di prepararmi al meglio, poi giudicherete».
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