twinter

Zanetti: “Mancio non si discute, faremo con lui Inter da CL. Kovacic? Penso che…”

Simona Castellano

Javier Zanetti è il protagonista della puntata odierna di Inter Nos, programma di Inter Channel.  Il vicepresidente dell’Inter ha risposto alle domande dei tifosi, inviate tramite l’hashtag #askZanetti.  Ecco la sue parole: ...

Javier Zanetti è il protagonista della puntata odierna di Inter Nos, programma di Inter Channel. 

Il vicepresidente dell'Inter ha risposto alle domande dei tifosi, inviate tramite l'hashtag #askZanetti. 

Ecco la sue parole: 

-Inter?

Con me ovunque. 

-Barzellette?

I ragazzi le conoscono tutte, ma non so se ridono davvero. 

-Settore giovanile?

Stiamo lavorando molto bene, Bonazzoli è pronto per dimostrare le sue qualità. Puscas può essere molto importante, anche Camara. Saranno molto utili. 

-Obiettivi di fine stagione?

Fare il massimo dei punti possibili. Alla fine bisognerà vedere dove arriveremo. 

-Cosa pensi ora?

Sono dispiaciuto, come sono dispiaciuti tutti i tifosi, mi dispiace, li vedo impegnarsi tantissimo, è brutto vedere che quello che fai non riesci a raccoglierlo. Bisogna prendere atto di questo momento, sapendo che le cose miglioreranno. 

-Rey MYsterio?

E' venuto a trovarci in Pinetina. E' un grande personaggio. 

-Consiglio che daresti ad Andrea? Cosa dovrebbe dire ai compagni?

Di tenere duro, nel nostro mestiere questi momenti capitano. Bisogna reagire, avere fiducia nel lavoro che si fa, credere in quello che si fa, sapere che ogni domenica si ha un'altra possiiblità per ribaltare la siuazione. 

-Allenamenti? Con chi hai lavorato meglio?

Ho sempre lavorato al massimo. Con Mancini allenamenti intensi e molto belli. Anche con Mourinho. Con Cuper si lavorava tanto, anche se l'idea di calcio era diversa. Con Bielsa ho lavorato molto bene. 

-Impegno? I ragazzi ci mettono poco cuore?

I ragazzi si impegnano tantissimo in allenamento, hanno voglia di invertire la tendenza negativa. Si rendono conto del momento che stiamo attraversando e tutti vogliono dare una svolta alla stagione. 

-Tre parole per l'Inter?

Amore, fantastica, divina. Ne aggiungo un'altra: unica. 

-Dove arriverà l'Inter?

Si lavorerà per costruire una squadra che possa lottare per le prime tre posizioni in campionato. 

-Cosa hai provato alla prima chiamata dell'Inter?

Grandissima felicità, era una possibilità unica. Ho provato un po' di paura, perché dovevo trasferirmi in un altro paese con tanti campioni. Però ho dimostrato di aver meritato. 

-Estero?

Sono stato in Indonesia, alle 5 del mattino tanti tifosi ad aspettarmi all'aeroporto. L'Inter ha tanto appeal anche all'estero. 

-Un tifoso dice di averti sognato...

Il legame con i nostri tifosi è immenso. Se penso alla festa con la Curva, l'ultima partita, il film... anche allo stadio i tifosi vengono sempre da me. 

-Cosa pensi di Kovacic?

E' un ragazzo dalle grandi qualità. Lui deve capire che deve avere fiducia in quello che può fare. E' uno dei pochi giocatori che può fare il salto di qualità. Anche se sbaglia deve provare sempre. Stiamo parlando di un ragazzo di 20 anni, come società abbiamo dimostrare di puntare tanto su di lui. Deve ritrovare la gioia di giocare. Mancini parla sempre con lui, giocava nello stesso ruolo, chi meglio di lui può consigliarlo. Mancini punta tanto su di lui. Lui deve capire che se l'allenatore lo sprona è perché ha le qualità per fare bene. Lui non deve avere pressioni, deve giocare libero. 

-Quando torni a giocare?

Per la partita di Inter Forever. 

-Motivazione per i ragazzi?

Domenica una  partita fondamentale in un campo difficile, contro un allenatore che conosciamo bene, di grande personalità, che li caricherà a mille. Queste partite ti mettono alla prova per vedere se c'è la reazione giusta. Sinisa si è contraddistinto per le sue grandi caratteristiche. Ritrovarlo domenica sarà un grande piacere. Faceva il tifo per noi ieri, sono convinto, per il grande rapporto con Inter e Mancini. 

-Momento più triste e più felice con la maglia dell'Inter?

Più triste 5 maggio e semifinale con il Milan. Più felice la notte di Madrid, per noi interisti significava tanto, si chiudeva questo Triplete fatto solo da noi. E' stata una grande serata per tutti. Quando guardo queste immagini mi vengono i brividi, sono cose che rimangono dentro e che nessuno può toglierti. Il ciclo dell'Inter è iniziato nel 2004, il 2010 è stato la fine del ciclo. 

-Cosa pensi di Santon? Tuo erede?

Me lo auguro. L'esperienza in Inghilterra gli ha fatto benissimo, è cresciuto, è diventato più maturo. Dobbiamo essere contenti che sia tornato, speriamo possa rimanere a lungo con noi. 

-Prima Inter di Mancini? Intuizioni?

Conta molto l'idea di Mancini, è uno a cui piace giocare bene. Credo che il ritorno di Santon sia stato molto positivo, Davide è motlo contento e ci servirà per il futuro. 

-Inter diversa da quella del 2010?

Non mi piace fare paragoni, le squadre sono uniche in quei momenti con quei campioni. Ora si sta costruendo un'altra squadra e mi auguro che si possa vincere ancora di più.

-Ranocchia adatto a raccogliere la tua eredità?

Sì, l'ho già detto. E' molto giovane, questi momenti fanno crescere. Superandoli si diventa più forti. Questi momenti lo faranno crescere. E' con noi da tanti anni, è cresciuto insieme a noi, questo gli servirà tantissimo. Magari in un altro momento molto positivo Andrea farebbe ottime prestazioni. 

-Voglia di scendere in campo?

Fuori si soffre, c'è tensione. Quando si fa questo mestiere per tanto tempo si vorrebbe giocare sempre. 

-Difficoltà?

Io ero sempre molto positivo, soprattutto di fronte alle difficoltà. Dipende come uno le affronta. Se uno si arrende subito è finito. Loro devono rendersi conto che cè sempre la possibilità di reagire. Ora bisogna stare insieme, correggere gli errori, pensando sempre di poter migliorare, rendendosi conto della maglia che indossano. Mettersi la maglia dell'Inter, in una società con grande storia, non capita a tutti. Loro devono capire questo. Lo capiranno sicuramente e si migliorerà.

-Voglia di scendere in campo?

Ho avuto tutto il tempo per farlo, 23 anni di carriera, 20 solo con l'Inter, ora bisogna dare spazio ai ragazzi, sono molto giovani. Devono trovare continuità e forza che poi ti fa vincere tutte le partite. 

-Nuovo ruolo nella società?

Sono molto contento di questo ruolo, la società sta apprezzando quello che facciamo insieme. Non mi è mai passato per la testa di fare l'allenatore. 

-Mancini? Mentalità?

Il valore di Mancini non discute, pensiamo sia la persona adatta per costruire qualcosa di importante. In questi momenti dobbiamo stare tutti insieme, dobbiamo avere fiducia perché il lavoro paga sempre. Roberto è la persona adatta per questa squadra. Prima era molto diverso. All'inizio ha fatto un grandissimo lavoro, ha costruito una squadra con tanti campioni e ha dato continuità ad un certo tipo di lavoro. Il suo lavoro non si discute. Bisogna aspettare, è vero che quando ci sono sconfitte il tempo sembra essere poco, il tifoso reagisce alla sconfitta. Bisogna però ragionare a 360 gradi e mettere a disposizione del mister unba squadra che possa lottare su più fronti. 

-Sconfitta con il Wolfsburg? Tifosi?

I nostri ragazzi ci hanno provato, ogni ragazzo ha le proprie caratteristiche. Bisogna sottlineare il sostegno dei nostri tifosi. Sono stati con la squadra fino alla fine, ancora una volta hanno dimostrato di essere insieme ai ragazzi e alla società. Bisogna anche ripartire da queste cose. La partita è stata complicata, avevamo di fronte un avversario che con un buon risultato a favore ha saputo gestire benissimo e ha trovato i varchi per poter incidere. Fa parte del calcio, fa parte di un migliormaento da fare come squadra. Roberto in questo è un grande. Noi rispettiamo i tifosi che ieri hanno dimostrato di esserci nei momenti di difficoltà. 

-Parlare dopo una sconfitta...

E' più facile parlare quando le cose vanno bene, ma quando le cose sono complicate e ci sono difficoltà, questa può essere una buona opportunità per spiegare ai tifosi costa sta accadendo. Ieri avevamo una grande possibilità. Non è andata come volevamo, ma andiamo avanti, ci prendiamo tutti le responsabilità, i tifosi sono intelligenti per capire il momento, bisogna stare sempre insieme. Ci sono ancora 11 partite di campionato e poi tireremo le somme. Nessuno vuole mollare, vogliamo reagire subito.