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50 anni dalla prima Coppa Intercontinentale. Il portiere dell’Independiente disse…

Sono passati 50 anni da sabato 26 settembre 1964, la prima volta dell’Inter e di una squadra italiana campione del mondo. La Coppa Intercontinentale, allora, ricorda il Corriere della Sera: «Era una partita doppia: in casa e fuori,...

Lorenzo Roca

Sono passati 50 anni da sabato 26 settembre 1964, la prima volta dell’Inter e di una squadra italiana campione del mondo. La Coppa Intercontinentale, allora, ricorda il Corriere della Sera: «Era una partita doppia: in casa e fuori, senza tener conto dei gol segnati nelle due gare. A parità di vittorie, si giocava la bella in campo neutro. I nerazzurri campioni d’Europa dopo il 3-1 al Prater di Vienna trovano gli argentini dell’Independiente, allenati da Manuel Giudice e capaci di eliminare prima il Santos di Pelé e poi il Nacional di Montevideo. Andata ad Avellaneda (9 settembre), davanti a 75.000 spettatori in uno stadio da 60.000. Papera di Sarti, gol (fantasma) di Rodriguez. Rivincita a Milano il 23 settembre: subito in gol Mazzola, poi il 2-0 di Corso. Spareggio, a Madrid, stadio Bernabeu, tre giorni dopo. Herrera cambia: fuori Mazzola per Peirò; spazio a Malatrasi per Burgnich e a Domenghini per Jair. Primo tempo supercontrollato; nella ripresa gli argentini, costretti a vincere, mettono alle corde l’Inter, che soffre e che si salva con una grande difesa e con le prodezze di Sarti, che riscatta Avellaneda. Segna Bernao, ma è in fuorigioco. Si va ai supplementari e qui l’Inter, anche se lo 0-0 le avrebbe consentito di vincere comunque il titolo, ribalta la situazione, nonostante i crampi che mettono in crisi Domenghini e Peirò (niente sostituzioni). Si scatena Mario Corso, al 6’ del secondo supplementare, lancio di Milani per Peirò, che controlla a fatica la palla e la serve in mezzo all’area: stop di petto di Corso, sinistro micidiale, il portiere Santoro è battuto. L’Inter porta a casa la coppa. In mezzo al campo, con Herrera in impeccabile vestito bianco, una festa di uomini distrutti dalla fatica, mentre il portiere Santoro dice: «Poteva anche andare diversamente, ma l’Inter è la più forte squadra che abbiamo mai visto e incontrato».