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Il secondo, anche se è la terza volta che la Juventus va in Corte d’Appello per le plusvalenze: la prima era stata assolta, poi — dopo la trasmissione delle carte della Procura di Torino —, il proscioglimento era stato revocato e il 20 gennaio la Corte d’Appello aveva condannato il club al -15. Il Collegio di garanzia aveva poi disposto un nuovo processo celebrato ieri.
2 Perché ha rinviato in Corte d’Appello?
Il Collegio di garanzia ha ritenuto non adeguatamente motivate le condanne ai dirigenti senza potere di firma, e ha chiesto di motivarle meglio o di rimodulare la sentenza. Il proscioglimento di quei dirigenti ha ieri portato allo sconto di 5 punti.
3 I 10 punti comminati dalla Corte d’Appello non precludono, in linea teorica, alla Juve di disputare la Champions: la pena non doveva essere afflittiva?
La Corte è rimasta in equilibrio: ha accolto i richiami del Collegio di garanzia e ha considerato che la pena congrua e afflittiva fosse -10 sulla base della classifica di ieri, non potendo conoscere l’esito delle prossime partite.
4 Un’altra penalità può arrivare dal secondo filone di indagine, quello sulle manovre stipendi?
In teoria sì, il processo inizierà il 15 giugno dal primo grado. Da capire se l’eventuale penalità sarà applicata su questa o sulla prossima stagione.
5 La decisione di ieri è impugnabile?
Sì, la Juventus può appellarsi di nuovo al Collegio di garanzia che però giudica in materia di diritto. Il Collegio ha già chiarito però che la rimodulazione della pena spetta solo alla Corte e quindi per la Figc la sentenza è «blindata».
6 La Uefa può ancora escludere la Juventus dalle Coppe?
La Uefa ha aperto un procedimento autonomo per violazione dell’accordo del settlement agreement sul fairplay finanziario e comportamenti antisportivi. Potrebbe considerare congrue le pene «italiane», o escludere la Juventus dalle Coppe", si legge.
(Fonte: Corriere della Sera)
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