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A Bergamo bimbo con la maglia di Tevez invitato a coprirsi dagli steward

Lorenzo Roca

La notizia è inquietante: un bambino di 6 anni con la maglia della sua squadra del cuore non può entrare allo stadio. Porte aperte alle bestie di ogni sorta, la peggior teppaglia al mondo entra in qualunque stadio italiano, e poi ci fa...

La notizia è inquietante: un bambino di 6 anni con la maglia della sua squadra del cuore non può entrare allo stadio. Porte aperte alle bestie di ogni sorta, la peggior teppaglia al mondo entra in qualunque stadio italiano, e poi ci fa quello che vuole, però se un piccolo tifoso decide di andare a vedere Atalanta-Juventus indossando la maglietta di Tevez, un paio di zelanti steward gli diranno di andarsene, oppure di coprirsi. “Con la maglia bianconera non può entrare allo stadio”. Sabato sera un bambino di sei anni, bergamasco ma tifoso bianconero, si è sentito rivolgere questa frase da uno steward all’ingresso della tribuna Creberg dello stadio di Bergamo, prima di Atalanta-Juventus. Il padre ha chiesto spiegazioni. Lo steward ha risposto che il bambino, così vestito, avrebbe dovuto assistere alla partita dal settore ospiti. Dopo qualche minuto di discussione gli addetti al prefiltraggio hanno lasciato passare il bambino. Pochi secondi dopo, però, al tornello della tribuna Creberg, stessa scena. Un altro steward ha imposto l’alt. “Niente da fare, la dovete coprire”. Così il bambino ha dovuto indossare una felpa sopra la casacca di Tevez, il suo idolo. L’ha mostrata solo al momento dei gol. Il padre non ha digerito il comportamento degli steward e ha annunciato che non andrà più allo stadio. Ecco cosa sono diventati i nostri stadi: un ghetto per le famiglie normali, una gabbia non per i delinquenti, ma per le persone civili. Lì dentro possono entrare bombe carta, coltelli, striscioni che offendono i vivi e morti, ultrà della peggior specie, non un bimbo con la maglietta della squadra avversaria. Lì dentro hanno libero accesso, e sfogo, dirigenti razzisti e offensivi, gente che se la prende con i neri o con i difetti fisici altrui. Approviamo, per quanto possa contare, la decisione del papà, la prossima volta, porti il figlio al cinema oppure alle giostre, invece che allo stadio.