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A tutto Matrix: “Ai tifosi dell’Inter dico che…”. E sul calcioscommesse…

Eva A. Provenzano

“Sono stato a parlare con il presidente Moratti, vengo qui ogni anno al termine della stagione“, ha esordito così Marco Materazzi rivolgendosi ai cronisti, nell’uscire dagli uffici del presidente nerazzurro nel centro di Milano....

"Sono stato a parlare con il presidente Moratti, vengo qui ogni anno al termine della stagione", ha esordito così Marco Materazzi rivolgendosi ai cronisti, nell'uscire dagli uffici del presidente nerazzurro nel centro di Milano.

Al difensore nerazzurro è stato quindi chiesto se stesse ipotizzando di lasciare l'Inter ma anche se nei programmi ci fosse l'idea di un futuro da dirigente in nerazzurro: "Un futuro da dirigente all'Inter? La maglia dell'Inter è per me una seconda pelle, quindi... (ha sorriso Materazzi, ndr). Non ho ancora valutato proposte di altre squadre, mi dispiacerebbe andare via dall'Inter, tra l'altro senza salutare adeguatamente i miei tifosi che mi hanno sempre sostenuto e che mi hanno regalato una grande vita sportiva. Queens Park Rangers o Stati Uniti? Non so niente, direi delle bugie. Se sono arrivate delle offerte? Assolutamente no, anche perché - come ho detto - non ho ancora preso nessuna decisione, non so ancora se sarò all'Inter il prossimo anno. Cosa mi ha detto il presidente? Che posso fare quello che voglio: abbiamo un rapporto talmente limpido che qualsiasi cosa io decida il presidente è contento".

Quali tasselli mancano, in chiave mercato, a quest'Inter? Anche su questo viene chiesto un parere a Materazzi, per poi farlo tornare a parlare di se stesso: "L'Inter non può prescindere solo da una persona, cioè dal suo presidente: è lui l'unico imprescindibile, coadiuvato da Marco Branca e da Piero Ausilio, che in questi anni hanno fatto un'armata. Se a inizio anno mi sarei aspettato di giocare un po' di più? Ognuno quando parte all'inizio dell'anno è ambizioso, l'importante è che rimanga l'ambizione di giocare, che è sempre stata la mia forza. L'importante è non pretendere, io non ho mai preteso niente, questo lo può dire anche l'allenatore. Se sono ambizioso penso sia un pregio, non un difetto. Un saluto ai tifosi? Ci sarà tempo, io e loro siamo la stessa cosa. Comunque li saluto e dico loro di fidarsi sempre della passione del nostro presidente. Vinceremo ancora tanto".

Chiusura, poi, sul calcioscommesse: "È una vergogna, perché penso che siamo talmente fortunati nel poter fare un gioco che è la nostra passione e che diventa il nostro lavoro, che sia vergognoso doversi attaccare allo scommettere su delle partite. Qualora fosse vero e ci fossero delle cose concrete, penso che sia giusto che si paghi molto pesantemente perché è una vergogna. Innanzitutto, però, deve essere tutto verificato. Quello che posso dire è che a noi come Inter e al sottoscritto potrete sempre dire di tutto ma una cosa del genere no, di questo io e la mia società possiamo vantarci".