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Abbate (CdS): “Conte chiede ai suoi ragazzi di contenersi. Si pone a guardia della famiglia”

Il giornalista del Corriere dello Sport ha commentato le dichiarazioni di Conte a L'Equipe

Andrea Della Sala

Il tecnico dell'Inter Antonio Conte ha concesso un'intervista a l'Equipe, dove ha parlato di tutto quello che chiede ai giocatori, anche del sesso prima della gara. Sul Corriere dello Sport il giornalista Fulvio Abbate ha commentato le parole dell'allenatore:

"Antonio Conte chiede ai suoi ragazzi di contenersi, di più, economizzare in fatto di sesso. Ponendosi, già che c’è, perfino a guardia della famiglia. Se così non fosse, ragionando di pratiche erotiche, non avrebbe testualmente detto: «Sì al sesso pre-partita possibilmente con la moglie e facendo meno sforzo possibile. Bisogna star sotto». 

A Conte, va detto, occorre riconoscere comunque generosità, se non manica larga, e perfino una chiara, netta conoscenza del rapporto tra i costi e i benefici che possono essere tratti da quel genere di scambi. C’è dunque, volendo trovare un’immagine plasticamente adeguata alle circostanze, da immaginarlo, sì, in tenuta d’allenatore munito di opportuna coscienza e senso di responsabilità, ma anche, all’occorrenza, pronto a vestire la cotta del crociato risoluto. Forse nella convinzione che il sesso praticato con figure ausiliarie, ossia fuori dalle cautele domestiche, se non dalla monotonia familiare, potrebbe innescare un surplus di sforzi muscolari, passioni nocive, distraenti, potrebbe insomma assomigliare a un match supplementare, inaccettabile, turpe. 

Tutto ciò deve essere certamente frutto di studio e applicazione, ben al di là dell’algebra quotidiana riferita agli schemi di gioco. Queste sue parole siano così iscritte nel più ampio e insoluto dibattito filosofico e insieme carnale circa l’opportunità di concepire la compresenza di sesso nella prestazione calcistica. Un simposio decennale davvero micidiale, posto che finora, salvo rari casi riferiti tuttavia al dubbio dell’irresponsabilità se non del libertinismo d’Oltralpe, si continua a ritenere che il dito ammonitore del Mister debba sempre sollevarsi, imperioso, ogniqualvolta i “ragazzi” dovessero intuire la presenza di ciò che con pertinenza allarmante definiremo demone del sesso, assodato che le pratiche ad esso connesse, oltre a magnificare ciò che in psicoanalisi è detto “principio del piacere”, rappresentano un antistress, un ansiolitico naturale, a portata di mano, se non d’altro. Ovviamente, come Conte ritiene invece cosa buona e giusta, il campionato, opinione sua, è preferibile che risponda piuttosto al “principio di realtà”. 

Dunque, facendo ritorno alle vigili convinzioni di Conte (anni fa espresse identico pensiero Gigi Cagni), resta su tutto ciò che l’uomo, il tecnico ha confessato a “L’Équipe”, nella certezza d’essere, sì, «uno spirito libero». Assodato che «il mio modo di essere mi porterà a chiudere presto la carriera, perché vivo il mestiere in modo troppo intenso». 

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