"Euro 2032 è una chiave, ma non l'unica. Entro aprile 2027 dovremo garantire l'apertura dei cantieri, ove necessari", ha detto Abodi
"L'obiettivo è rendere il sistema credibile mettendo in relazione competitività - non solo delle squadre, ma quella dell'allargamento della base sportiva dedicata al calcio - e sostenibilità. C'è una visione comune di come dovrebbe svilupparsi il sistema calcistico, un settore che deve consolidare i suoi profili di credibilità e reputazione, oltre agli aspetti competitivi a livello industriale". Così Andrea Abodi, ministro per lo sport e i giovani, durante l'audizione sulle prospettive di riforma del calcio italiano in Senato.
Abodi, poi, sul tema delle rappresentanze ha preso atto "della necessità di trovare equilibri che non solo rappresentino la capacità di apporto economico, ma anche sportivo. La serie A ridistribuisce ogni anno circa 130 milioni alle altre categorie: vedremo come questa percentuale si comporrà dopo la riformulazione della nuova norma sui diritti audiovisivi e sulla mutualità di sistema. Entro la fine dell'anno cercherò di elaborare una bozza, che sarà oggetto di confronto parlamentare, della nuova legge Melandri", prosegue. Poi, sulle proposte per riformare il calcio italiano, il ministro sottolinea la volontà di "tutelare il vivaio nazionale, incentivando le società che investono sul vivaio dando opportunità di crescita al talento giovanile per consacrarsi anche a livello di nazionale".