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"Alcuni colleghi pensano che lo stadio sia solo relativo ai club e ai privati" mentre "io credo che la collaborazione pubblico-privato faccia la differenza. Ci vogliono indirizzo e supporto dalla parte pubblica" perché "quando i privati cercano di fare gli stadi trovano ostacoli al loro percorso. Il pubblico deve mettere in condizione il privato anche con regole urbanistiche".
E' il pensiero del ministro per lo Sport e Giovani Andrea Abodi sulla questione delle costruzione degli stadi in Italia, espresso intervenendo da remoto all'evento Salute Direzione Nord in corso al Palazzo delle Stelline di Milano. "Lo stadio non deve essere uno strumento di speculazione ma un elemento che migliora l'economia e la socialità di una città - ha aggiunto - limitiamo lo stadio ai 90 minuti delle partite, ma la nostra idea di stadio è quotidiana", un impianto "che possa ospitare altri spettacoli e intrattenimento. Deve essere un oggetto infrastrutturale collegato anche alla logica della rigenerazione urbana".
Poi una battuta anche su sport e scuola: "se facciamo una fotografia della presenza dello sport a scuola, c'è molto spazio da conquistare. Ciò che mi preoccupa è il dato tendenziale - sottolinea Abodi -: la cultura sportiva a scuola è sostanzialmente assente, mentre ritengo che la cultura sportiva debba precedere anche la pratica sportiva".
(ANSA)
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