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Accardi: “Adotto Mbaye. Mou disse ad Ausilio: ‘Ti prendo a calci in c…se…”

Eva A. Provenzano

“Capo, sarebbe bellissimo“. Lo chiama così Ibrahima e lui gongola, lo ha chiamato così anche quando gli ha chiesto cosa pensava del fatto che avrebbe voluto adottarlo. Beppe Accardi, al Corriere dello Sport, ha raccontato della sua...

"Capo, sarebbe bellissimo". Lo chiama così Ibrahima e lui gongola, lo ha chiamato così anche quando gli ha chiesto cosa pensava del fatto che avrebbe voluto adottarlo. Beppe Accardi, al Corriere dello Sport, ha raccontato della sua decisione di adottare Mbaye: è un suo assistito, ma presto potrebbe diventare formalmente suo figlio. L'agente, al giornale sportivo, ha confessato: "Ne ho parlato prima con mia moglie e le mie figlie poi ho detto a lui 'ma che ne pensi se ti adottiamo'? Aveva gli occhi lucidi e mi ha detto sarebbe bellissimo 'capo'. Lui mi chiama così. E chiama già da tempo mamma mia moglie. Sono andato al Tribunale di Modena per avviare la pratica per l’adozione e mi hanno spiegato che l’adozione di un adulto consenziente dovrebbe avere tempi più brevi delle altre". 

PAROLA DI MOU - "Come sono arrivato a questa decisione? Semplicemente perché ci vogliamo bene e perché ormai fa parte della mia famiglia, è cresciuto con noi. Io l'ho visto in Africa e ho chiamato Ausilio, gli ho detto che doveva prenderlo, però la cosa veniva rimandata sempre, così il presidente dell’Etoile Lusitana, la squadra dove giocava Ibra, mi dice: chiamo un mio amico che sblocca tutto. E chi è l’amico? Mourinho. Il giorno dopo mi richiama Ausilio: Beppe, hai già due biglietti per l’aereo, vi aspettiamo domani a Milano, Mou mi ha detto che se non lo prendevo mi dava un calcio in c...", ha continuato il procuratore.

Nel 2011 Mbaye sbarca in Italia e attira l'attenzione di Sabatini, oggi ds della Roma, allora dirigente del Palermo che avrebbe voluto prenderlo, ma c'era già un patto con i nerazzurri. "Lui una famiglia ce l'ha già, suo padre lavora in Italia e sua mamma è in Senegal. Non voglio sostituirmi al suo papà, ma per me è il figlio maschio che non ho avuto: gli voglio bene e me ne vuole, conta solo questo. Qualche anno fa, guadagnava un rimborso spese di 150 euro, a Natale venne da noi e mise sotto il nostro albero un regalo per tutti noi, era solo un ragazzino, uno così ha la testa giusta. Sacchi e le sue parole? Non è bella la cosa che ha detto ma credo non abbia voluto offendere gli stranieri", ha concluso Accardi.