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"Peraltro, avrebbe faticato ad accettare e a sopportare una condanna per qualcosa che era certo di non aver commesso. Sin da quando è scoppiato il caso, infatti, non ha mai fatto un passo indietro, non ha mai avuto un attimo di incertezza: è sempre rimasto fermo sulla sua posizione, ribadendo la sua versione. E tale fermezza ha finito per convincere anche l’Inter. Già perché quando il difensore era stato rispedito a casa dalla Nazionale, rilasciando pure dichiarazioni ai giornalisti al rientro a Milano, in viale Liberazione non venivano esclusi provvedimenti drastici. Occorreva, però, passare attraverso un confronto diretto con il giocatore. Ebbene, quando è andato in scena (martedì 19 marzo), la perentorietà di Acerbi ha spinto a cambiare linea. Nel senso che c’è stata la rinuncia a diffondere un comunicato, preferendo puntare sul silenzio. E, nei giorni successivi, non è mai venuto meno l’appoggio per l’ex-Lazio".
"Sarà il diretto interessato a parlare? Vorrebbe farlo, così da dare un chiarimento pubblico. Il club nerazzurro, invece, preferirebbe che soprassedesse. Da capire allora se qualcosa possa cambiare: se ne parlerà oggi alla Pinetina", scrive il quotidiano.
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