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Ad Prato: “Dall’Inter 10-12 giocatori. Non squadra B ma quasi. Ausilio e Samaden…”

Daniele Mari

In esclusiva per Tuttomercatoweb.com Paolo Toccafondi, amministratore delegato del Prato, parla della partnership ufficializzata oggi tra il club toscano e l’Inter: “Siamo molto felici che una società del calibro dell’Inter che...

In esclusiva per Tuttomercatoweb.com Paolo Toccafondi, amministratore delegato del Prato, parla della partnership ufficializzata oggi tra il club toscano e l'Inter: "Siamo molto felici che una società del calibro dell'Inter che penso sia una delle più importanti al mondo abbia deciso di legare il suo marchio e il suo nome alla nostra società - ha esordito - L'idea è abbastanza semplice, si basa su due principi e nasce da esigenze comuni: per loro quella di razionalizzare l'uscita dei giovani dal percorso dei settori giovanili, per noi quella di attingere da un bacino importante di giovani come quello nerazzurro. Il Prato negli ultimi anni, sia in termini di risultati che di giocatori, credo sia uno dei migliori settori giovanili della Serie C. Al tempo stesso l'Inter, se si vanno a guardare gli ultimi dieci anni, è la squadra che ha vinto di più e dalla quale sono venuti fuori alcuni dei calciatori migliori. Poi il nostro allenatore è Vincenzo Esposito, che era il tecnico della Primavera dell'Inter ai tempi di Balotelli e Biabiany. L'Inter avrà nel centro dell'Italia un fulcro importante per delle collaborazioni mentre noi, dal canto nostro, potremo avere in squadra 10-12 giocatori che altrimenti sarebbe stato difficile portare a Prato. Sicuramente ci porterà un grosso vantaggio tecnico".

Si può dire che si tratta di una sorta di Squadra B sul modello estero.

"Non credo si possa definire così perché la Lega di Serie C e la nostra nazione in generale è fatta da tante piccole realtà che hanno identità precise. Va salvaguardata l'identità calcistica di queste città, per questo formalmente non si può dire che sia la stessa cosa. Però sicuramente è un qualcosa che può portare dei vantaggi simili".

A quanto ci risulta inizialmente questa partnership doveva essere con la Fiorentina.

"Vero. Abbiamo iniziato questo discorso proprio con la Fiorentina, poi dopo cinque mesi abbiamo preferito disimpegnarci visto che non si arrivava a una conclusione. Abbiamo ritenuto più vantaggiosa la proposta della squadra del presidente Thohir e l'abbiamo preferita per diversi motivi. In primis i rapporti che il nostro allenatore ha con la formazione nerazurra, ma anche i rapporti che la nostra società aveva già anche con il presidente Moratti, con il ds Piero Ausilio e Roberto Samaden, responsabile del settore giovanile. Loro due penso siano stati il vero motore di questa iniziativa".

Adesso viene spontaneo chiederle quali siano i vostri obiettivi alla luce di questa partnership.

"Non mi piace parlare di obiettivi. Preferisco che se ne parli in campo perché è sconveniente dirlo prima. Sicuramente se una realtà come l'Inter sceglie noi non si può che puntare in alto".