- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
ultimora
Adani: “Real la più forte di tutte. Il Bayern non sbaglia mai partita, City top ma vulnerabile”
Delle possibili rivali delle italiane ai quarti di Champions League ha parlato l'ex difensore dell'Inter Lele Adani a La Gazzetta dello Sport. L'opinionista ha indicato City, Real e Bayern come le più forti tra le 8 rimaste.
«Nettamente più forti delle altre per valori, attitudini, esperienza, classe, forza, abitudine a giocare a certi livelli. E più il Real delle altre due».
«Semplicemente perché è la più forte: nei vecchi, nei giovani, nei cambi, nell’allenatore, nelle sue 14 Coppe Campioni, nel miedo escenico del Bernabeu».
«Il Napoli, e non solo al Real: credo sia la più temuta delle italiane. Si è già messa al livello delle big europee - e il Liverpool lo sa - come fece l’Ajax quattro anni fa, come sta facendo il Benfica: togliendo il dominio del gioco. E ora sa anche adattarsi alla competizione che deve giocare: in Italia fa un giro palla in più, aspetta di stanare l’avversaria per imbucarla, abbassa il ritmo; in Europa lo alza, sa pressare e giocare in transizione, fa viaggiare la palla più velocemente. Dominando in campionato si è evoluto fino a diventare anche una forte squadra “europea”».
«E’ “ingiocabile” nel rapporto fra dominio del gioco e esperienza dei giocatori che lo dominano, ovvero il gap che possono pagare Napoli e Benfica. Ma va fatta una premessa, è una squadra che gioca con una pressione particolare: se non arriva primo, ha fallito. Questo lo fa viaggiare sempre sul filo dell’errore, e qualche errore lo fa: soprattutto se lo attacchi è vulnerabile, umano, e qualcosa concede, come l’anno scorso con il Real, anche perché Guardiola non baratta le sue idee. Per questo ha preso uno come Haaland, per stare al sicuro nelle partite dagli ottavi in avanti: l’altra sera, in quattro dei cinque gol a parte il rigore, è stata la palla ad andare da lui. Sono curioso di vedere se darà questo “plus”: negli ultimi due anni il City non ha vinto per quello, se produce per dieci non può più raccogliere due, ma almeno cinque.
«Ha perso Lewandowski, ma lui non si è qualificato e il Bayern è ai quarti. Non ha i giocatori più forti, Choupo-Moting non è fra i primi dieci attaccanti al mondo, ma ha una rosa profonda, ritrova Mané, fa le cose a una velocità diversa: nel suo tipo di gioco va sempre sopra ritmo. E poi ha una grande mentalità: ha giocato contro il Psg con De Ligt e Upamecano uno contro uno a 50 metri con Messi e Mbappé, l’anno scorso fra andata e ritorno contro il Villarreal avrà creato quaranta palle gol: può uscire, ma non sbaglia mai la partita».
© RIPRODUZIONE RISERVATA