Intervistato dal Corriere della Sera, l'ex difensore dell'Inter e ora opinionista Lele Adani ha parlato del Mondiale ma anche della sua carriera:
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Adani: “Finale? Non si protesta quando si va in panchina. Non so perché è finita con Sky”
Adani profeta: «E Diego disse: dopo di me verrà un altro numero 10...».
—«Da due anni, da quando è morto, non c’è giorno che io non pensi a Maradona».
I telespettatori protestano.
—«I telespettatori vogliono emozioni».
La Rai non le farà commentare la finale dei Mondiali.
—«Mi hanno insegnato che quando il mister ti manda in panchina non si chiede mai perché».
La finalina per il terzo posto non è da Adani.
—«Non era previsto che commentassi la finale. Ho fatto 14 telecronache. Un’esperienza stupenda; già mi manca. Una grande spedizione: Donatella Scarnati, Alessandro Antinelli e tutti gli altri hanno fatto un lavoro straordinario».
Fabio Caressa le ricorda che un conto è commentare per gli appassionati di Sky, un altro per il pubblico generalista.
—«L’ho sentito dire anche in Rai. Ma pure il pubblico generalista è appassionato di calcio. Legga i messaggi che ricevo. Decine al giorno. Mi scrivono per ringraziare, commentare, chiedere aiuto...».
Cristiano Ronaldo dovrebbe tornare allo Sporting Lisbona?
—«Arriva sempre nella vita l’ora di restituire parte di quello che ti è stato donato: le grida d’amore di ottantamila persone. La morte sportiva è un momento drammatico. Guardi qui in Qatar: oltre a Cristiano, Suarez, Cavani, Modric, Di Maria, anche Messi...».
L’attaccante più forte con cui lei abbia mai giocato?
—«Ronaldo Luis Nazario da Lima: faceva cose che non si erano mai viste fare a nessuno. Poi Batistuta. L’ho incontrato qui l’altro giorno, in un parcheggio. Ci siamo abbracciati. Aveva le caviglie a pezzi. Ora sta meglio, ha ripreso a camminare. Il calcio è anche sofferenza».
Balotelli è un bluff o un campione mancato?
—«Era fortissimo. Aveva tutto. Ma è difficile resistere sia all’amore che ti piove addosso, sia all’invidia. Tutti vorrebbero fare il calciatore; quasi nessuno ci riesce».
Lei aveva iniziato ad allenare.
—«Mancini mi chiese di fargli da vice all’Inter. Ma lavoravo già a Sky, e avevo dato la mia parola».
Perché con Sky è finita?
—«Non lo so. Non me l’hanno mai spiegato. Il rapporto prima si è raffreddato, poi si è interrotto».
Perché ce l’ha tanto con Allegri?
—«Non ce l’ho con Allegri. Per due volte ho interagito con lui, per due volte si è tolto l’auricolare e se n’è andato».
Cosa gli rimprovera?
—«Non si è evoluto. Lo farà, ne sono certo. Per ora, non mi piace come gioca e non mi piace come parla. Corto muso... Allegri non ha capito che il calcio contemporaneo deve dare emozioni».
Con Vieri vi siete inventati la Bobo tv.
—«È la cosa più rivoluzionaria. Mi sa che qualche suo collega giornalista la patisce un po’».
Cassano però non ne azzecca una.
—«Bugia. Antonio è un generoso. Siete voi che volete sempre ridurlo al trash. L’avete preso in giro quando disse che Julian Alvarez era meglio di Haaland; e adesso Alvarez è la sorpresa del Mondiale».
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