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Adani: “Campione d’inverno? Inter favorita per tre motivi. E gioca un bel calcio”

Matteo Pifferi

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Daniele Adani ha parlato così del pareggio del Milan e dell'Inter che può volare in testa

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Daniele Adani ha parlato così del pareggio del Milan e dell'Inter che può volare in testa:

Adani, il Milan ha perso l’occasione?

«Sì, ma conosce la propria direzione: i passi falsi esistono, gli avversari anche, e oggi non è così scontato battere le “medie” che ti sanno mettere in difficoltà. Un k.o. può essere accettabile, non lo sarebbe un cambio di rotta, ma il Milan non tradirà il percorso che ha fatto».

Milan stanco?

«Un po’ la stanchezza incide. Quando ti riveli grande spendi energie, cambiano le aspettative, ci sono state meno rotazioni causa infortuni, e confermarsi è più difficile che affermarsi. Ma per me tutto rientra nella normalità di una crescita giusta fatta in questi due anni».

Quindi chi arriva davanti al giro di boa?

«L’Inter sembrerebbe favorita. Per come ci è arrivata lì davanti, cioè con la capacità di tenere anche quando non batteva le altre grandi: non si è mai scomposta, contro il Napoli ha rischiato di andare a -10 e invece ha ribaltato risultato e classifica e in due settimane ha livellato la classifica al vertice. Quindi per calendario, consapevolezza, qualità del gioco e forza della rosa direi Inter».

E il Napoli?

«Mi piace e rimane una candidata, perché anche nel momento di difficoltà mi è piaciuta contro Sassuolo e Atalanta. Perde Osimhen, che era una furia, ma ritrova Mertens e qualitativamente forse gioca anche meglio. Per qualità della rosa e mentalità dell’allenatore rimarrà là davanti: può non arrivare davanti a dicembre, ma può arrivare davanti a giugno».

Conteranno anche le coppe europee?

«Rimane un vantaggio non giocarle. Per il Milan lo è, perché ha appena ripreso confidenza con il proprio status europeo e giocare tre partite a settimana può essere traumatico: la vittoria con l’Atletico arriva in mezzo alle sconfitte con Fiorentina e Sassuolo, non è un caso. Il Milan ha ancora bisogno di lavorare tutta la settimana. Pioli ha creato un modo di giocare, una condivisione e uno spirito per cui allenarsi insieme porterà beneficio. E poi potrà avere Ibrahimovic riposato: il Milan può giocare senza Zlatan, ma la differenza la fa ancora lui. E invece dico che all’Inter fa bene andare avanti in Europa, perché dà la misura della crescita».

In corsa c’è anche l’Atalanta.

«La Dea è la squadra che nel quinquennio ha più divertito e ora non si accontenta più di battere le grandi e fare qualche record. Non se lo fa più bastare e prova a spingere, giustamente. E in questa corsa si sottovaluta l’assenza di Gosens, che era la terza bocca di fuoco della squadra. Con Muriel non ancora al 100% e Ilicic a corrente alternata, pensate il margine di crescita che ha ancora. E poi l’Atalanta-scudetto è il sogno del calcio. Gasp dice che ci penserà se e quando sarà davanti, ma se ci arrivi poi ti rendi conto quanto è bello».

La corsa-scudetto è fatta di bel calcio. Chi gioca meglio?

«Ora l’Inter, perché gioca un calcio vario e di interpretazione, che ha arricchito la solidità dell’anno scorso. In modo diverso mi piacciono anche il Milan, l’Atalanta che gioca un calcio di ritmo e intensità con qualche rischio messo in preventivo, e il Napoli un po’ spagnolo, con un calcio di natura palleggiata, dominante, di pazienza e accelerazione improvvista. Modi diversi di giocare, con l’Inter meglio delle altre: il gol di Dzeko alla Roma è il più bello per costruzione collettiva visto finora».