Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Lele Adani ha parlato così della partita dell'Inter contro il Genoa.
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Adani: “Inter, condizione ottima: che impatto Vidal! Thuram o Correa? Sceglierei un altro”
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Lele Adani ha parlato così della partita dell'Inter contro il Genoa
Allora Lele, da dove cominciamo?
«Direi dai singoli, soprattutto i nuovi. Un gol e un assist per Dzeko, un gol e un assist per Calhanoglu. Ecco, il turco è rimasto sui valori visti nell’ultimo periodo al Milan. Non so se può essere il nuovo Luis Alberto di Simone Inzaghi, ma rispetto a qualche anno fa ha preso autostima, fiducia nei colpi che ha nel repertorio. Non sarà Eriksen nel controllo dei tempi di gioco, ma è più costante nella corsa. Però a stupirmi è stato un altro giocatore, che c’era già lo scorso anno. Parlo di Vidal».
Anche lui un gol e un assist.
«E un impatto inaspettato, nell’unica porzione di partita in cui il Genoa stava cercando di reagire. Se entri dalla panchina e incidi così, vuol dire che l’atteggiamento è quello giusto».
A proposito di atteggiamento, quello dell’Inter è sembrato aggressivo e propositivo da subito.
«Passare in vantaggio in avvio avrà anche aiutato, ma mi ha colpito la voglia di riconquistare subito il pallone perso e di giocare in avanti sulle seconde palle. Te lo puoi permettere quando stai molto bene fisicamente. Poi ho visto anche un’Inter fluida e creativa nel gioco, facilitata dall’impostazione dei tre centrali dietro, il punto di forza che non è cambiato da Inzaghi a Conte».
Successe anche alla Juve da Conte ad Allegri.
«Vero, Antonio crea degli automatismi nella difesa a tre che non si perdono. Anche in impostazione, nella proposta: Inzaghi è sempre stato più morbido alla Lazio, ma l’Inter si muove a memoria, ha i codici di Conte in testa. Soprattutto quando viene coinvolto Handanovic nel gioco palla a terra: guardate la disposizione dei centrali e di Brozovic, uguale allo scorso anno».
Non si è sentita l’assenza di Lautaro.
«E qui bisogna dire bravo a Sensi. Magari ha sbagliato qualche tocco, ma è stato fondamentale nel lavoro di collante tra centrocampo e attacco, sia in ampiezza che tra le linee».
Dovrebbe arrivare un ulteriore rinforzo in attacco: che profilo prenderebbe?
«Leggo di Thuram e Correa, io andrei su Muriel. Ma anche i primi due hanno un senso: il francese perché è un attaccante di “tutte cose”, fa il centravanti o l’appoggio a uno come Dzeko; il secondo perché ha i colpi»
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