Della sfida di ieri dell'Inter in casa del Porto e della grande sofferenza per i nerazzurri che si sono sudati il passaggio ai quarti di finale di Champions ha parlato l'ex difensore Lele Adani a La Gazzetta dello Sport:
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Adani: “L’Inter ha retto, doveva osare di più. Ho preferito l’atteggiamento del Milan”
Adani, che partita ha visto?
—«I nerazzurri hanno speculato sull’1-0 dell’andata e a quel punto devi avere un’applicazione e una determinazione feroci, perché se proponi poco e niente e a livello di baricentro concedi il campo all’avversario, non puoi sbagliare nulla quando te li porti a casa tua. Ma alla fine è andata e in fondo, pur gestendo quasi sempre il pallone, il Porto non ha avuto occasioni clamorose. Però nei 180’ i nerazzurri sono stati fortunati, considerando anche che all’andata la svolta è arrivata dopo l’espulsione di Otavio e che anche l’assenza di Pepe ha pesato».
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Gli attaccanti si sono visti poco su entrambi i fronti.
—«Lautaro non è stato coinvolto, ma anche Dzeko e poi Lukaku hanno avuto poche occasioni. Era una gara di sacrificio. Ma l’Inter in un certo senso poteva permettersi questo atteggiamento, anche se partendo dall’1-0 dell’andata mi è piaciuto di più il modo di stare in campo del Milan, che ha difeso bene ed è ripartito sempre, tanto che forse in casa del Tottenham meritava anche la vittoria».
Ma quella di concedere il campo è stata una scelta o bisogna dare anche dei meriti all’avversario?
—«Si può anche decidere di stare venti metri più bassi del solito, ma devi ripartire. E qui l’Inter è mancata. Quindi portiamo a casa questa qualificazione, ma senza enfasi. Perché la vera crescita deve passare anche dall’atteggiamento».
Anche ieri Inzaghi ha preferito Calhanoglu a Brozovic davanti alla difesa. Una scelta che condivide?
—«Ormai sono due o tre mesi che il campo parla per Calhanoglu, che riesce comunque a proporsi e ad essere pericoloso con il suo tiro, ma al tempo stesso è cresciuto tantissimo sia nell’occupazione degli spazi, tagliando le linee di passaggio, sia nella corsa e nell’interdizione. Ma soprattutto è lievitato Mkhitaryan, diventato ormai titolare anche per continuità di prestazioni e sostanza. Anche lui sta interpretando il ruolo alla grande».
Chi la ha colpita in questo match così sofferto.
—«Tutti si sono sacrificati alla grande, ma ci sta una menzione per Darmian che ha fatto grandi chiusure e recuperi, tenendo nell’uno contro uno con Galeno malgrado fosse ammonito».
Immaginando che stasera passino ai quarti anche Napoli e Real Madrid, cose devono augurarsi le tre italiane in vista del sorteggio di venerdì?
—«La premessa è che la cosa più importante sarà l’atteggiamento. L’Inter a Barcellona aveva giocato alla grande. Quanto all’urna, in primis va evitato il City di Haaland, la cui stagione inizia adesso perché è stato preso proprio per fare la differenza in Champions. Real e Bayern sono delle corrazzate, quindi restano Benfica e Chelsea. I portoghesi giocano bene e hanno un ottimo attaccante come Gonzalo Ramos, ma hanno perso un uomo chiave come Enzo Fernandez, finito proprio ai Blues che però hanno diversi problemi. Anche se restiamo a livelli altissimi. ma comunque meglio una di queste due che una sfida fratricida. Anche perché questo Napoli in Europa ormai fa paura a tutti».
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